Numerazione LCN, lettera aperta di Costantino Federico (ReteCapri) ad Andrea Ambrogetti (DGTVi)
News inserita da: Simone Rossi (Satred)
Fonte: Digital-Sat (com.stampa)
Riceviamo e pubblichiamo qui di seguito la lettera aperta di Costantino Federico (TeleCapri) indirizzata all'dott. Andrea Ambrogetti, presidente dell'associazione DGTVi in merito alla grave questione inerente la delibera 366/10/Cons, annullata dal Tar Lazio e sulla quale vige la sospensiva del Consiglio di Stato che verrà discussa il 30 agosto p.v.
Egr. Dott.
Andrea Ambrogetti
Presidente DGTVi
Caro Andrea,
mi rendo conto che i ruoli costringono in alcune occasioni ad assumere posizioni e a fare dichiarazioni che in piena autonomia e in libero arbitrio mai si direbbero ma francamente il commento sulla singolare e inopinata sospensiva del Consiglio di Stato, sia pure in mero provvedimento cautelare e in assenza di contraddittorio, sulle sentenze del Tar Lazio con cui sono state spazzate via con severa censura le graduatorie Co.re.com. per l'assegnazione della numerazione LCN alle emittenti locali mi sembra quantomeno avventato. In realtà il problema non è solo quello delle graduatorie spesso truffaldine e pilotate quanto quello dell'intero sistema della transizione al digitale che ha visto conclamare il duopolio già protagonista incontrastato dell'analogico.
Il riconoscimento della totale illegittimità della delibera 366 per l'utilizzo delle graduatorie Co.re.com. per le emittenti locali non deve distrarci da quanto accaduto con le emittenti nazionali dove i soliti noti Rai e Mediaset che tu rappresenti in DGTVi con notevole perizia con l'accompagnamento di qualche scodinzolante operatore minore hanno imposto una numerazione che grida vendetta e che contiene elementi di brutale sopraffazione.
Ancora non ho trovato chi mi dia una spiegazione razionale e convincente alla decisione di assegnare i primi nove numeri alle emittenti nazionali provenienti dall'analogico escludendone una sola, ReteCapri per collocarla al numero 20. Non parliamo poi della motivazione per cui due emittenti tematiche quali MTV e DJ Television debbano occupare i posti 8 e 9. Trattasi di una chiara e volgare violazione di legge a cui non può dare assoluzione l'uso di barbe finte e nasi di cartapesta inserendo nel palinsesto imitazioni di telegiornali e caricature di programmi di varia umanità.
Con l'uscita da DGTVi di importanti player nazionali e l'assenza di molti operatori oltre alla stragrande maggioranza delle emittenti locali conferma la funzione da cane da guardia dell'associazione a favore del duopolio.
Non mi interessa tanto contestare le tue dichiarazioni a favore del provvedimento del Consiglio di Stato quanto riaffermare che ancora c'è qualcuno che non accetta e non approva che il sistema radiotelevisivo sia controllato in Italia da un solo soggetto nel pubblico e dallo stesso soggetto nel privato.
Non coltivo certo speranze o illusioni di poter in qualche modo incidere sulla situazione ormai irreversibile ma almeno testimoniare il dissenso e la profonda ripulsa al sistema imposto anche grazie alla delibera AGCOM che certamente nelle ovattate stanze di DGTVi ha raccolto non disinteressati suggerimenti.
Che bella soddisfazione invece sarebbe vedere DGTVi costituirsi nell'udienza del 30 agosto non ad adiuvandum dell'appello AGCOM ma ad opponendum mostrando condivisione e approvazione alle sentenze del Tar Lazio.
Chissà che non vorrai stupirmi con gli effetti speciali di dotte acrobazie dottrinarie e giuridiche ma accogliere il mio invito e finalmente lavorare per un sistema televisivo plurale e indipendente.
Con la simpatia di sempre.
Costantino
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