E' questa la soluzione delineata dal Ministero dello Sviluppo Economico (in cui sono confluite le competenze dell' ex dicastero delle Comunicazioni) nella nuova documentazione inviata al Consiglio di Stato che il 16 dicembre prossimo si pronuncerà in via definitiva sulla vicenda dell'operatore tv Europa7, a cui nel luglio del '99 fu assegnata una concessione televisiva nazionale ma senza la disponibilità di frequenze.
Il piano, del dicastero messo a punto dal sottosegretario Paolo Romani ha già ricevuto il via libera dell'Autorità delle Comunicazioni che l'altro ieri, il 13 ottobre, ha formalizzato il proprio parere tecnico favorevole dopo l'esame da parte del suo consiglio.
La nuova "canalizzazione" della banda televisiva Vhf è prevista dagli accordi internazionali di Ginevra 2006 ed era quindi già "obbligatoria" per l'Italia, anche se con scadenza 2012 cioè con il passaggio alla tecnologia digitale. Ora il ministero ha avviato un confronto con la Rai per anticipare questa data alla metà del 2009 in modo da rendere subito disponibile il nuovo canale che sarà assegnato a Europa7.
Il nuovo canale sarà inserito nei programmi di switch off della tv analogica e il passaggio al digitale, che in questi giorni vede la Sardegna prima regione a passare alla nuova tecnologia.
Europa7, nella sua 'discesa in campo' quale nuovo operatore televisivo nazionale, si potrà avvalere anche del diritto alla 'coubicazione' dei suoi impianti di trasmissione nei siti di Rai e Mediaset. In sostanza, in base ad una delibera dell'Agcom, i due operatori dominanti del settore tv, dovranno 'ospitare' gli impianti di trasmissione di Europa7 nei loro siti "sulla base di condizioni economiche eque, trasparenti e non discriminatorie".