
“Lo scorso anno – dice Castelli – avevamo sistemato l’Orchestra in verticale: quest’anno, invece, i musicisti tornano nel loro luogo naturale, il golfo mistico, in cui si prolunga – come una penisola al centro della musica – il palco dove si esibiscono i cantanti. In questo modo diventa evidente la centralità dell’artista.
E  questo ha fatto sì, inoltre, che potessimo sfruttare tutta la profondità del palcoscenico per creare qualcosa di assolutamente nuovo: una prospettiva che diventa scenografia essa stessaâ€. Il risultato: un effetto “rotondità †dato - intorno alla scalinata centrale dominata da un grande schermo - da otto ledwall concavi, alti sette metri, che si muovono creando giochi di immagini e di grafica. Un effetto amplificato dalle linee curve orizzontali “disegnate†sui fondali del palco dai videotile, piccole “mattonelle†di immagini e luci.
“Così tutta la scenografia – prosegue Castelli – diventa avvolgente e crea un intersecarsi di linee orizzontali e verticali che rimandano ai meridiani e ai paralleli. Una scenografia, però, non fissa, ma in grado di muoversi, di cambiare, di ‘interpretare’ essa stessa le canzoni protagoniste di Sanremo. E fondamentale per questo – conclude – anche le luci. Ad esempio, quelli che abbiamo sistemato sotto le pedane trasparenti dell’orchestra, in grado di riprodurre fino a mille colori.â€.
Tra le altre novità , infine, i due grandi ledwall di quattro metri per tre sulle pareti laterali, al di sopra dell’orchestra, con la duplice funzione di arricchire la scenografia e di permettere alle giurie – in galleria - una visione più dettagliata dei cantanti e delle loro esecuzioni.

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