Il nuovo anno si apre con la crisi di Dahlia Tv e la sua messa in liquidazione: riuscirà il ministro Romani a salvare la pay tv della famiglia Wallenberg? Che ne sarà dei lavoratori e degli abbonati? Chi rileverà, in caso di chiusura, i diritti del calcio? Tante domande e poche risposte, ma proviamo a riflettere sul caso nel primo VENERDÌTORIALEdel 2011 su Digital-Sat.

Le premesse le conosciamo già: la mancata decisione di deliberare un aumento di capitale ha di fatto condannato la terza pay tv italiana ad una decisa battuta d’arresto, con anche lo spettro della chiusura definitiva. Nulla dovrebbe cambiare – come palinsesti e messa in onda – almeno sino alla fine del mese, ma il destino appare ancora incerto e nebuloso.
Come finirà la questione è troppo presto per dirlo, anche perché di mezzo ci sono anche i diritti del calcio, per di più a campionati in corso. Questo complica a dir poco le cose (non a caso la Lega Calcio si riunirà venerdì prossimo per discutere anche di Dahlia) e fa entrare nella partita anche Mediaset. Dopo il “ci penseremo” di Confalonieri, travisato dai più, è scoppiata una ridda di ipotesi sul ruolo che potrà giocare l’azienda di Cologno: erediterà sottopagandoli i diritti di Dahlia oppure gli farà solo da service tecnico oppure ancora comprerà l’intero asset? Quest’ultima ipotesi sembra pura fantascienza, anche per via dei sicuri problemi con l’Antitrust, ma anche la prima ipotesi potrebbe far esplodere le ire di Sky che ha pagato fior fior di milioni di euro per il pacchetto completo della A e della B.
Tra gli arrabbiati potrebbero contarsi anche gli abbonati: le associazioni dei consumatori hanno già annunciato la loro vigilanza per far sì che tutto sia fatto secondo la legge e preparano un’eventuale class action per ottenere degli indennizzi. Anche i lavoratori, diretti e indiretti, cercano rassicurazioni e conferme, ma lì molto conteranno le decisioni strategiche del liquidatore e non di poco conto sarà il ruolo del ministro Romani, che ha assicurato imparzialità per la tutela del pluralismo. E non possiamo che augurarci anche noi che sia di parola.
Ma chi potrebbe rilevare Dahlia una volta che i Wallenberg saranno usciti definitivamente di scena? I nomi sono sostanzialmente due: Telecom e Sky. L’azienda guidata da Bernabè tornerebbe così sul mercato dopo l’esperienza di Cartapiù ma non sembra ci sia lo stesso entusiasmo dell’epoca. Alcune ipotesi prevedono che l’acquisizione di quest’asset possa ingolosire eventuali acquirenti per l’intera TI Media, a cominciare da Sky che più volte è stata accostata a La7 e al suo editore.
Ecco dunque che anche Murdoch diventerebbe della partita. Ovviamente dal 2012, una volta caduti tutti gli obblighi Antitrust con Bruxelles. Così facendo Sky disporrebbe di multiplex, canali generalisti e digitali in chiaro e anche a pagamento, per poter competere a tutto tondo con l’eterno rivale.
Uno scenario inverosimile? Probabilmente sì, almeno oggi. Ma in questo nuovo anno che si preannuncia decisivo per gli assetti del mercato tv (dal beauty contest alla – forse – completa digitalizzazione del paese) la caduta di Dahlia rischia di rendere più repentini e sconvolgenti i cambiamenti che sicuramente ci saranno. Aspettiamo e vedremo.
Giorgio Scorsone
per "Digital-Sat.it"
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