
Fra giovedi’ 24 settembre e il 9 ottobre si spegneranno definitivamente tutti i segnali televisivi analogici. Andrea Ambrogetti, presidente di Dgtvi, l’associazione che raccoglie tutti i broadcaster che offrono servizi gratuiti sulla piattaforma del digitale terrestre (Rai, Mediaset, Telecom Italia Media, Frt, Dfree, Aeranti Corallo), sottolinea che a poche ore dall’avvio delle operazioni di passaggio definitivo al digitale terrestre del Piemonte Occidentale e a conclusione dello switch over della Valle d’Aosta, solo una famiglia su dieci nella regione riceve la televisione ancora in analogico.
E il digitale terrestre e’ ormai presente nell’80 per cento delle famiglie: negli ultimi quattro mesi e’ raddoppiata la presenza dei decoder nelle case dei piemontesi. “Anche se il livello di informazione e’ elevatissimo (il 96 per cento dei cittadini piemontesi e’ a conoscenza del passaggio e delle date correlate), si tratta in questi giorni di incrementare ancor di piu’ l’attivita’ di comunicazione sui contributi ancora disponibili e sulla necessita’ di risintonizzare gli apparecchi televisiviâ€, aggiunge Ambrogetti.
In quindici giorni saranno convertiti piu’ di 1.400 impianti televisivi e saranno coinvolti oltre 900 comuni e quasi 3 milioni di cittadini, con il prossimo 7 ottobre che sara’ il giorno culminante per il passaggio delle citta’ di Torino e Cuneo. “La collaborazione delle emittenti e della Regione, insieme all’attivita’ svolta dal ministero sara’ fondamentale per raggiungere questo ambizioso obiettivo’, dice ancora il presidente di Dgtvi.
Per conoscere la data esatta di spegnimento del segnale nel proprio Comune, sara’ disponibile sul sito del ministero dello sviluppo economico dipartimento per le comunicazioni (www.decoder.comunicazioni.it) un apposito motore di ricerca.
In alternativa, e’ possibile chiamare il numero verde 800.022.000, attivo dal lunedi’ al sabato, festivi esclusi, dalle 8.00 alle 20.00. Sono inoltre ancora disponibili i contributi all’acquisto del decoder di tipo interattivo, istituiti per agevolare la fascia di popolazione economicamente piu’ debole, per eta’ e reddito.