
La transizione durerà fino al 30 in tutta la regione, coinvolgendo 363 comuni, 124 impianti, 5 milioni di cittadini, e farà di Roma la prima capitale europea ad affrontare un passaggio che l'Europa considera obbligato e obbligatorio entro il 2012. Indispensabile dotarsi di un decoder affidabile (o di un nuovo televisore), risintonizzarlo anche dopo lo switch off (spegnimento), il 30 novembre, e chiamare l'antennista solo se serve e, comunque, solo dopo aver montato il decoder e aver eventualmente verificato che non si vede nulla.
A sottolineare l'importanza del passaggio, una conferenza stampa a viale Mazzini ha riunito i protagonisti principali: presidente e direttore generale della Rai, Paolo Garimberti e Mauro Masi; il viceministro allo Sviluppo economico, con delega alle Comunicazioni, Paolo Romani; Giancarlo Leone e Antonio Marano, vicedirettori generali Rai; Luca Balestrieri, direttore Digitale terrestre Rai; Stefano Ciccotti, amminstratore delegato di Rai Way.
Per questo passaggio ''noi speriamo che ce la caviamo'' ha scherzato Garimberti, sottolineando poi di contare sulla riuscita di quello che la Rai considera ''un test molto importante''.
Il presidente della Rai ha poi raccontato di una telefonata a Romani per sollecitare, tra l'altro, il governo a prendere posizione decisa perchè ''la Rai sia un volano tecnologico di tutto il sistema televisivo. Sono convinto - ha continuato - che l'Italia senza la Rai sarebbe più povera, forse meno libera. Non possiamo permetterci che il servizio pubblico non funzioni bene perchè fa parte della storia del paese e, nonostante le critiche, a proposito o a sproposito, è un baluardo di cio' che anche il Presidente della Repubblica ha richiamato tra i principi democratici da preservare''.
A maggior ragione con il passaggio al digitale, a regime nel 2012, di tutto il Paese, che ''modificherà il prodotto Rai in una serie di canali tematici, ampliando la possibilità di scelta dei telespettatori che avranno cosi' la possibilià di costruirsi il proprio palinsesto''.
''Il passaggio - ha detto a sua volta Masi - è per la Rai una bussola strategica della gestione aziendale''. Per questo, è stata avviata una campagna di comunicazione ''massiccia'' i cui risultati ''ci spingono già a un concreto ottimismo''. Il 90 per cento della popolazione infatti si è già dotata di decoder. Restano un 5 per cento che non sa di cosa si parli quando si cita lo 'switch off' e un altro 5 per cento che non si è ancora attrezzato.