Unico nel suo genere, propone da quasi 24 anni in tv il cosiddetto cinema d’essai italiano ed internazionale: cinema d’autore, pellicole spesso brevissime, documentari rispolverati in vecchi archivi dimenticati. ‘Fuori orario’, lo storico programma di Rai3 di Enrico Ghezzi nato nell’88, sbarca per otto settimane dal 14 febbraio su Rai5: quattro ore di programmazione ogni martedì, all’una di notte.
Il nuovo appuntamento propone una selezione dei migliori lungometraggi, in tv spesso in anteprima italiana, insieme a immagini in movimento di ogni tipo, da quelle televisive ai vecchi cinegiornali, ai cartoon. Un programma della terza rete ma che, grazie alla collaborazione tra il direttore Antonio Di Bella e il direttore di Rai5, Massimo Ferrario, e soprattutto con il sostegno del direttore dei Palinsesti Rai, Angelo Teodoli, approda sul canale digitale. Il programma si apre con la sigla e le note della intramontabile Because the Night, cantata con grande energia da Patti Smith: un’energia utile per mantenere alto il livello di concentrazione nell’ascolto delle introduzioni ai film.
La voce che introduce i film è quella di un altro inossidabile personaggio della nostra italianissima televisione: Ghezzi, critico cinematografico, autore, fra gli altri, di Blob e curatore per otto anni del palinsesto cinematografico di Rai3. Seguendo quasi una tradizione la voce del padre e conduttore di Fuori Orario esce dal nostro apparecchio televisivo in totale assenza di sincronia con le immagini.
Il direttore di Rai3 Antonio di Bella, a proposito dell’approdo di Fuori Orario su Rai5, sottolinea l’importanza della “contaminazione tra reti generaliste e digitali, una strada interessante, al di là delle problematiche legate agli ascolti”. E con una punta di ironia precisa: “sono come il padre della fidanzata 24enne che vuole fare questa nuova esperienza, e siccome Ferrario è un bravo giovane, allora l’esperienza va fatta”.
Fuori Orario, spiega Ghezzi, “é un programma di passioni filmiche e intensità ossimoriche, dove le ‘Cose (mai) viste’ si ripetono ogni volta lasciandosi sognare e immaginare come la prima volta. Perché, sottolinea ancora citando il filosofo tedesco Heidegger, “si può tornare solo dove non si è mai stati”. E Ghezzi rivela anche un suo sogno nel cassetto da oltre 10 anni: “Una cosa che non si farà mai per ragioni psico-politiche: fare una puntata in diretta di ‘Fuori Orario’”. Il capo dei palinsesti Rai Teodoli fa notare: “E’ una strada maestra quella di cercare contenuti per alimentare i nuovi mondi che nascono”.
E chiarisce che in Viale Mazzini, a differenza delle tv commerciali, “i nuovi canali vengono definiti in base ai contenuti che veicolano”. Su Rai5, argomenta il direttore di rete Ferrario, “amiamo il cinema, ma soprattutto noi possiamo permetterci il lusso di mandare in onda film che non possono andare su altre reti, quel tipo di cinema che non richiama le folle e che non è necessariamente legato agli indici di ascolto”.
Nella prima puntata del 14 febbraio il tema affrontato è ‘Cinema, il mondo della fine’, con due lungometraggi del regista ungherese Bela Tarr, tra i quali ‘Il cavallo di Torino’ annunciato dal cineasta come suo ultimo lavoro e presentato al Festival di Berlino del 2011, e uno di Werner Herzog.