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Gentiloni scrive alle tv: più canali sul digitale

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Fonte: Il Sole 24 Ore

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Digitale Terrestre
  giovedì, 07 giugno 2007

Operatori televisivi, datevi «una mossa» sui canali digitali. Il ministro delle Comunicazioni prende carta e penna e scrive ai presidenti di Rai, Mediaset e Telecom Italia.

È trascorso «quasi un anno dall'incontro di Napoli», la seconda conferenza sul digitale terrestre, dove si annunciò anche la piattaforma unica denominata Tivù, poi mai realizzata.

«La svolta — incentrata su una nuova offerta di contenuti e programmi — purtroppo non c'è stata», scrive Paolo Gentiloni.

Che ricorda a Claudio Petruccioli. Fedele Confalonieri ed Enrico Parazzini l'intesa con la commissione Ue per gli incentivi ai televisori con i decoder integrati e l'accordo con la Rai per potenziare la copertura digitale.

Alcune regioni—Trentino Alto Adige e Piemonte — inoltre, «si candidano per esperimenti all digital». Tutto questo non basta.

In mancanza di un nuova offerta di programmi e contenuti digitali, infatti, «la transizione rischierebbe di nuovo di rallentare, con effetti negativi per il Paese e, innanzitutto, per chi, come Mediaset, ha lodevolmente realizzato tanti investimenti».

In attesa di conoscere le strategie aziendali, come richiesto nella parte finale della lettera, Gentiloni ha delineato le priorità per rilanciare la produzione di contenuti audiovisivi nazionali, intervenendo ieri alla presentazione del libro di Augusto Preta, "L'economia dei contenuti".

«L'obiettivo è la concorrenza, evitando l'esclusiva per tutte le piattaforme e a tempo indeterminato. Vanno rafforzati i diritti secondari dei produttori.  Il digitale — continua Gentiloni — non può essere la diffusione dei decoder; la percentuale di investimenti richiesta dalla legge a Rai  e Mediaset va allargata ad altri soggetti. E non è vero che la produzione si stia omologando a livello globale».

Marco Mele
per "Il Sole 24 Ore"

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