LA PRIMA SERIE DEI FRATELLI D’INNOCENZO
Una produzione Sky Studios prodotta con Paco Cinematografica
Con FILIPPO TIMI
e con GABRIEL MONTESI, CARLOTTA GAMBA, FEDERICO VANNI
Dal 27 novembre in esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW con tutti gli episodi disponibili da subito
Dal 22 novembre in libreria con La Nave di Teseo Indizi,
libro dei Fratelli D’Innocenzo con la sceneggiatura e gli storyboard della serie
Una caccia a un serial killer raccontata in modo unico, in un thriller psicologico cupo e visivamente intrigante. Una storia cruda, dalla forte estetica cinematografica e che investiga l’origine stessa della violenza: è DOSTOEVSKIJ, la nuova serie Sky Original ideata, scritta e diretta dai Fratelli D’Innocenzogià presentata in anteprima mondiale alla 74ª edizione del Festival Internazionale del Cinema di Berlino. Prodotta da Sky Studios con Paco Cinematografica, arriva finalmente su Sky e in streaming su NOW, in esclusiva e con tutti i suoi sei episodi disponibili da subito, dal 27 novembre.
Rivelazione del cinema italiano grazie al loro fulminante esordio con “La terra dell’abbastanza”, presentato nella sezione Panorama del Festival di Berlino nel 2018, per poi arrivare a vincere l’Orso d’Argento per la Sceneggiatura con la loro opera seconda, “Favolacce”, selezionata per il concorso del 2020, Damiano e Fabio D’Innocenzo sono ideatori, autori e registi della serie.
La serie è un noir con protagonista Filippo Timi (Vincere, I delitti del BarLume, Favola, Le otto montagne) nei panni di un brillante e tormentato detective dal passato doloroso. Con lui nel cast Gabriel Montesi(Favolacce, Siccità, Romulus, Christian), Carlotta Gamba(America Latina, Dante) e Federico Vanni (Chiara Lubich – L’Amore vince su tutto, Io sono l’abisso).
La sceneggiatura e gli storyboard inediti della serie sono stati raccolti in un libro, Indizi, in libreria dal 22 novembre con La Nave di Teseo (collana Oceani). Attraverso gli schizzi di Damiano e Fabio D’Innocenzo, il volume racconta come è nato l’universo di “Dostoevskij”, attraverso un costante confronto tra i fratelli.
SINOSSI - In una provincia carnale e crepuscolare, l’investigatore Enzo Vitello, uomo dal torbido passato, è ossessionato da “Dostoevskij”, un killer seriale che uccide con una modalità costante: accanto al corpo l'omicida lascia trascritta su una lettera la propria visione del mondo, descrivendo gli ultimi attimi di vita della vittima.
Sedotto e intorpidito da un’oscurità che sente risuonare al suo interno da sempre, Vitello comincia un segreto rapporto epistolare con l’assassino, costringendosi a guardare dentro di sé affrontando le torture che si è auto-inflitto per sopravvivere a qualcosa che conosceremo nel corso del racconto. Lo stesso segreto che l’aveva indotto ad abbandonare la figlia Ambra in tenera età.
I PERSONAGGI:
- ENZO VITELLO - Filippo Timi | Enzo Vitello è un poliziotto di un’unità investigativa dalla storia offuscata, frammentata e dolente: è un uomo profondamente solo, dai modi rudi e dalle tendenze suicide, dilaniato da dolori intestinali psicosomatici che rivelano un malessere profondo che tiene a bada con medicinali legali e non. Vitello fa i conti con il senso di colpa per aver abbandonato, quando era solo una bambina, la figlia Ambra, oggi ventenne borderline e tossicodipendente. L’indagine sul caso Dostoevskij lo costringerà ad affrontare l’oscurità che si porta dentro da sempre, confessando alla figlia il segreto che lo ha spinto ad abbandonarla, e ad abbandonare se stesso. Vitello è il rudere di una barchetta in acque sconfinate, melmose e ostiche con correnti dissonanti che lo tengono fermo ad annaspare tra la vita e la morte e alla labile differenza tra le due condizioni.
- ANTONIO BONOMOLO - Federico Vanni | Antonio Bonomolo è il capo cinquantenne all’avamposto di Polizia dov’è dislocata l’unità investigativa al lavoro sul caso Dostoevskij. Uomo dalla morale sana ma cedevole, appesantito da un matrimonio sonnambulo dove ormai non ci si interroga più sull’essere o non essere felici, dedica ogni giorno della sua vita al lavoro e da mesi supervisiona le indagini sul caso con costanza e dedizione, conscio delle divisioni interne nella squadra e di una crescente disillusione per la mancanza di piste fertili all’indagine. Per come si può dire di conoscere un uomo chiuso e laconico come Vitello, Bonomolo sa abbastanza per provarne sincero affetto, rispetto, e purtroppo una crescente compassione. Prevarrà il capo o l’amico? Quanto ancora è in grado di sopportare Vitello? E perché, proprio ora, gli ha affiancato un nuovo agente che sembra proprio sangue giovane venuto a rimpiazzarlo?
- FABIO BUONOCORE - Gabriel Montesi | Fabio Buonocore è un giovane che ha cominciato da poco la carriera in polizia. Monolitico, bello, atletico, determinato e spinto da una cieca e quasi irrefrenabile ambizione, Buonocore innesca un rapporto di profonda rivalità con Vitello, dissociandosi dalle sue decisioni e screditandolo ogni volta che può di fronte ai colleghi in centrale. Buonocore è la doppiezza fatta persona. Un giocatore di poker che vince tutto il banco e lascia la bisca senza nemmeno un sorriso. Performante come un motore nuovo e costante come la dieta proteica che segue, Buonocore non si fida di Vitello ma decide di seguirne le tracce una volta che l’ex capo si defila dalla squadra, perché oltre che abile Fabio è anche baro. Verrà tradito dalla sua supponenza, ricevendo la vendetta proprio da una delle tracce lasciate da Vitello che si ostinava famelicamente a seguire.
- AMBRA VITELLO - Carlotta Gamba | Abbandonata dal padre Enzo quando era solo una bambina, Ambra è cresciuta sola, con una madre che si è liquefatta e da una rabbia che si è sostituita all’adolescenza. L’abbandono del padre ha provocato una voragine insanabile dentro di lei, che, negli anni, è riuscita a lenire blandamente con l’abuso di stupefacenti, ansiolitici e altre sostanze. All’età di ventiquattro anni, Ambra vive senza passato e senza futuro, vagabondando in un presente da cancellare giorno per giorno. Ambra convive insieme ad altre due giovani tossiche nello scheletro di una casa mai finita di un quartiere fantasma, svendendo il proprio corpo per comprare droga e cercando di detonare i tentativi del padre di rifarsi vivo, anche andando a discapito della propria salute e decenza. Solo il confronto decisivo con il padre e la scoperta doverosa, per quanto insopportabile, della verità potranno aiutare Ambra a rimettere in moto quella carcassa di vita fermatasi all’infanzia.