Warner Bros. Discovery si prepara a lanciare la sua nuova piattaforma di streaming, Max, prevista per l’inizio del 2026, in concomitanza con le Olimpiadi invernali di Milano-Cortina, che trasmetterà integralmente. Ne ha parlato Alessandro Araimo, EVP & MD Italy & Iberia, del gruppo Warner Bros Discovery all'interno dell'intervista rilasciata al quotidiano La Repubblica in edicola oggi, giovedì 6 Febbraio 2025.
L’obiettivo è imporsi nel mercato italiano contro giganti come Netflix e Amazon Prime Video, puntando sulla vasta offerta di contenuti del gruppo, tra cui franchise iconici come Harry Potter, Batman e Il Trono di Spade, oltre a nuove produzioni italiane. La strategia di pricing sarà competitiva, con un modello a due binari: un abbonamento più economico con pubblicità e uno premium senza annunci. Sul fronte televisivo, Amadeus ha avuto un debutto su Nove con risultati altalenanti, ma il gruppo sta sviluppando nuovi format per valorizzarlo. Infine, Warner Bros. Discovery potrebbe valutare un’eventuale gara per l’acquisizione dei diritti del Festival di Sanremo 2026, qualora si presentasse l’opportunità.
Ci conferma che una nuova piattaforma in streaming, Max, si aggiungerà alle altre presenti nel nostro Paese?
«Confermo, sì. Vogliamo accendere i motori di Max a inizio 2026, in tempo per l’avvio delle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina, il 6 febbraio. Si tratta di un evento che crea un interesse fortissimo nel pubblico, come dimostra la nostra esperienza nelle precedenti edizioni. Ed è poi un evento che, per definizione, ha dentro di sé una enorme forza evocativa».
Sulla Rai vedremo alcune gare…
«La Rai ha acquisito, attraverso un organismo che si chiama Ebu, un numero di ore per la trasmissione in chiaro, obbligatoria per questo tipo di manifestazioni. Invece Max trasmetterà integralmente le Olimpiadi italiane, momento dopo momento, con uno sforzo narrativo e produttivo senza precedenti».
Tutti i Giochi minuto per minuto. Ma basteranno le Olimpiadi a imporre Max in un mercato italiano con Netflix, Amazon Prime Video, Disney+?
«Saremo anche gli ultimi arrivati, in senso cronologico. Max però mostrerà, anche nello streaming, la potenza di fuoco dei contenuti del gruppo, un gigante mondiale dell’intrattenimento. Abbiamo prodotti di un tale pregio e valore da rendere irrinunciabile, pensiamo noi, l’abbonamento a Max. Per anni, il nostro gruppo ha ceduto i diritti delle sue produzioni ad altri editori. Adesso Max mostrerà plasticamente agli italiani che siamo noi la casa di Harry Potter, di Barbie, di Batman e Superman. Ma anche del Trono di Spade, di Sex and the City, di Big Bang Theory e Friends, di House of the Dragon e di Euphoria, di Succession. Ma, aggiungo, di nuove grandi produzioni locali, italiane, che saranno presenti su Max fin dal lancio».
Ma il prezzo per abbonarsi a Max sarà giusto?
«Siamo consapevoli che le persone, nei mercati latini e dell’Europa meridionale, sono molto sensibili al prezzo. Il prezzo, dunque, dovrà avere una capacità di richiamo e garantirci la penetrazione che ci aspettiamo in Italia, alla luce anche delle strategie dei concorrenti. E poi stiamo discutendo con tanti partner distributivi, come avviene in altri Paesi. Ci aiuterà, certamente, un modello a due binari…».
Avrete un abbonamento più caro senza pubblicità e uno meno costoso, con pubblicità?
«Questo è il protocollo che si è imposto nel mondo».
Luci ed ombre per Amadeus sul Nove. Qual è il suo bilancio?
«Forse abbiamo avuto un po’ fretta. Amadeus ha iniziato a lavorare per noi il primo settembre 2024 e alla fine del mese l’artista era già sul palco con la conduzione del Suzuki Music Party e della prima puntata di Chissà chi è. Il nostro gruppo ha nel suo Dna la volontà di innovare. Questo si aspettano le persone da noi: innovazione, cambiamento. Per questo stiamo già lavorando a format del tutto nuovi che esalteranno il coraggio e la forte creatività di Amadeus. E a nuovi format lavora un’altra nostra stella come Fazio, che ha iniziato la stagione con due puntate forti, ospiti il Papa e Cecilia Sala. In ogni caso, Amadeus ha fatto benissimo con la rivisitazione della Corrida, trasferendo al nostro gruppo conoscenze che ancora non avevamo».
Amadeus sa tutto di Sanremo. Se il Comune metterà a gara l’edizione 2026, come chiede il Tar della Liguria, voi che cosa farete?
«In questo momento non si profila alcuna opportunità concreta. La Rai, com’è suo diritto, ha presentato ricorso al Consiglio di Stato e sta difendendo un asset per lei importante. Certo... qualsiasi gruppo editoriale avveduto valuterebbe l’opportunità commerciale di acquisire i diritti del Festival, se questa si presentasse in forme certe e definite».