Il noto telecronista di SKY Sport, Fabio Caressa, attraverso le pagine del portale ufficiale dell'emittente milanese, SKY Life risponde alle critiche piovute dopo la sua telecronaca dell'andata del quarti di Finale di Champions League Roma-Manchester di mercoledì scorso.
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"Io partecipo per le squadre italiane... e voi?"
Avete scritto così in tanti a proposito di Roma-Manchester che è meglio dare una risposta unica, piuttosto che cercare di farlo singolarmente.
Se una telecronaca suscita tutte queste emozioni, anche contrastanti, vuol dire che, almeno un po', ha toccato i cuori. E questo è già un piccolo successo.
I tifosi della Roma, ovviamente, ne sono stati colpiti positivamente . Altri meno. Qualcuno di voi si aspettava un atteggiamento più distaccato. Perché mai?
Io vivo di poche salde convinzioni. Una di queste è che in un momento così delicato per il nostro calcio il successo delle nostre squadre di Club conterebbe moltissimo. Per tutto il movimento. E' capitato di fare la Roma a Lione e contro il Manchester.

Se però la pensate così vi rispetto. Solo ci vorrebbe il coraggio di dirlo apertamente, invece di invocare un'equidistanza che, per altro, mi sembra non aver mai abbandonato. Se segna una squadra italiana, l'ho detto e lo ripeto, sono più contento. Ciò non toglie che un bellissimo contropiede del Manchester resti bellissimo, un Campione come Cristiano Ronaldo resti un Campione.
Ognuno di voi sarà tifoso dell'Inter, del Milan, della Lazio, della Juve, della Roma o di qualsiasi altra squadra. Molti di quelli che scrivono dicendo che in Coppa bisogna mantenere un distacco maggiore dicono di aver apprezzato il modo in cui ho commentato il Mondiale. E come mai? Perché adesso non è impegnata la vostra squadra di club? E allora va bene il tifo contro?
Io la penso diversamente. Il tifo contro non l'ho mai accettato, credo nel sorriso, nelle emozioni positive. E credo che fare bene in Europa faccia bene a tutti noi.
A Manchester non ci sarò e non cambierà assolutamente nulla. Sky in questi anni ha dimostrato di avere una serie di telecronisti perfettamente interscambiabili perché, ognuno con il suo stile, tutti bravi allo stesso modo. Sulla scaramanzia tranquilli, c'è Beppe Bergomi, di Mondiali ne ha vinti due.
Io sarò a Monaco di Baviera a tifare perché il Milan passi, per avere, magari, una semifinale Italiana. E con due squadre italiane, lì sì, allora si cercherà la stessa equidistanza che si trova in Campionato.
Invece a Monaco no, a Monaco soffrirò per il Milan. Perché a me piace vedere che siamo i più forti, che il calcio Italiano resta in alto, che conta, che fa vedere grandi squadre in grado di giocare grandi partite. L'obiettività resterà sempre (il rigore è rigore, sia che sia per una delle nostre squadre sia per le avversarie, se si gioca male si gioca male, senza scuse) il cuore però batte sempre per Noi. E lo scrivo con la maiuscola. Perché riuscire a pensare che una squadra all'estero, comunque, agli occhi di tutto il Mondo ci rappresenta, sarebbe un gran passo in avanti.
E quando in Coppa mi troverete al microfono della squadra per cui fate il tifo, a meno che non sia il Manchester o lo Stoccarda, riconoscerete lo stesso entusiasmo di sempre. Perché sono fatto così.
Fabio Caressa
per "SKYLife.it"