Suicidio Assistito, Moschee d'Italia, Il Business dei neomelodici e Italia a mano armata: questi i temi da cui riparte la nuova edizione del Vanguard Italia in onda dal 3 novembre tutti i mercoledì alle ore 21.10 sul canale 130 Sky.

La serie di reportage, realizzati dal network italiano di video-reporter indipendenti di Current torna a occuparsi di cronaca e attualità nazionale, tenendo fede alla sua impostazione di ground-
breaking journalism: informazione dal basso e storie presenti sul territorio per approfondire e, in molti casi anticipare, le notizie dei canali
mainstream.
Così filmmaker, freelance, giornalisti e reporter indipendenti, distribuiti sul territorio nazionale, raccontano nel Vanguard quanto accade nel nostro Paese, dando la parola ai protagonisti dei fatti direttamente dai luoghi dove avviene la notizia.
La prima puntata di questa edizione riparte dal SUICIDIO ASSITITO, reportage realizzato dalla giornalista Elena Sciotti e dal regista Edoardo Anselmi, vincitore del Premio Ilaria Alpi Giovani 2008 con l'inchiesta Il Recinto, Le pecore di Acerra (Current).
In Italia, il dibattito sul fine-vita si accende sempre di fronte alla criticità di storie estreme, emblematiche che diventano casi mediatici, oggetto di guerreggiati dibattiti sociali e accese controversie etiche, religiose, morali, politiche, legislative: Piergiorgio Welby, Eluana Englaro.
Sebbene ogni anno, nel nostro Paese, ben 250mila malati terminali chiedano di poter alleviare le proprie sofferenze, di morire, il tema dell’accompagnamento alla morte rimane un tabù che paralizza anche l’iter parlamentare.
Il Vanguard Italia ha varcato il confine dal passo di San Gottardo per vedere cosa succede nella vicina Svizzera dove, per il principio della autodeterminazione dell’essere umano, un cittadino affetto da una malattia incurabile può decidere di porre fine alla propria vita. Grazie alla Dignitas, la più grande associazione per il suicidio assistito che accetta anche stranieri, Elena Sciotti ha filmato le laboriose procedure di verifica dei requisiti per richiedere la 'dolce morte' e ha intervistato due persone giunte alla fase finale: un sessantenne del Sud Italia affetto da anni da una patologia incurabile e un inglese ottantenne che qualche anno fa in seguito ad un incidente è rimasto paralizzato.
Le telecamere di Current sono entrate nelle stanze dove avviene il suicidio assistito: "Qui le persone spendono gli ultimi momenti di vita - racconta un assistente dell'associazione Dignitas . Qui bevono l'ultimo drink di farmaci. Di solito sono attorniati da amici e parenti che assistono al passaggio consapevole dalla vita alla morte. E' giusto - assicura - perché la realtà è molto meglio dell'immaginazione"