Dal quartier generale di Mediaset arrivano messaggi contraddittori sul dossier Fastweb: ci stiamo pensando, no non ci interessa, forse invece sì. Sintomo di vera incertezza o messaggi intenzionali per saggiare le reazioni del mercato e della politica, per ora non è dato sapere.
«Niente è escluso, tutto è ancora possibile. Valutiamo», ha detto ieri il presidente Fedele Confalonieri ai cronisti riferendosi all?ipotesi di una contro-Opa sulla compagnia di Silvio Scaglia che sta per passare in mano a Swisscom.
E con questo Confalonieri ha smentito sia il suo amministratore delegato Giuliano Andreani («Le telecomunicazioni non rientrano nel nostro ?core business?», aveva detto l?altro ieri) sia il vicepresidente Pier Silvio Berlusconi («Entrare nelle Tlc al momento sembra un?ipotesi abbastanza lontana»).
L?intervento del presidente ha poi reso necessaria una nota di chiarimento, secondo cui Confalonieri parlava così, in generale:
«Ogni interpretazione legata a singoli casi, o addirittura a interventi su operazioni già in corso, è al momento inappropriata e fuori luogo», ha detto un portavoce del gruppo, affermando che «se Mediaset è nelle condizioni di dichiarare la possibilità di esaminare acquisizioni di rilievo, non escludendo l?ipotesi di azioni in tutti i settori contigui, questo è dovuto alla centralità della nostra società nell?attuale scenario dei media nazionale e internazionale». Insomma il solito ritornello dei top manager che dicono «noi parliamo con tutti».
Comunque la Borsa ha interpretato il segnale come una cosa seria e ha premiato il titolo Fastweb dopo le dichiarazioni di Confalonieri, se non altro nell?ipotesi di un miglioramento dell?offerta di Swisscom, anche se poi la rettifica del quartier generale ha sgonfiato le aspettative e ha portato a una chiusura in negativo (-0,87% a 48,08 euro, che in ogni caso rimane un valore ben al di sopra dell?offerta pubblica svizzera fissata in 47 euro per azione).
L?intervento del portavoce di Mediaset su «operazioni già in corso» (al plurale) si riferiva a Fastweb ma anche a Telecom, sulla quale Confalonieri è tornato ieri a esternare: «Se mi chiedete se mi interessa Telecom, la risposta è sicuramente sì, come ho già detto. Però non sarebbe un?operazione semplice, visto anche l?ammontare decisamente impegnativo. Quel che mi sento di dire di sicuro è che una tale operazione avrebbe senso sotto il profilo del sistema Italia, con la prima tv commerciale e la prima compagnia italiana di telecomunicazioni che si mettono insieme, facendo fronte alle necessità di investimenti e sviluppo tecnologico nella banda larga. A quel punto la convergenza non sarebbe più una chiacchiera da convegno ma una realtà dei fatti. Però questo che non dipende solo da noi».
Reazione dall?Ulivo: «Le dichiarazioni di Confalonieri su Telecom e Fastweb sono incredibili e fuori luogo», ha detto il senatore Esterino Montino della commissione Lavori pubblici e comunicazioni.
Luigi Grassia
per "La Stampa"