
PUFFI - Aldo e Clemente come Totò e Peppino a Milano. «Lui da Larino, io da Ceppaloni: parliamo la stessa lingua», spiega Mastella, sempre più a suo agio nei panni di inviato. In testa ha un copricapo del Napoli. Dallo studio fanno partire la canzoncina dei puffi. E lui fa la battuta: «Speriamo di darli i puffi e non riceverli...».
MOVIOLA - Fa ridere di più Max Giusti quando imitando Al Bano dice: «Reja ha dato ragione a Biscardi che vuole la moviola in campo: lui ha messo Zalayeta». Pochi minuti e il Panterone reagisce, servendo a Lavezzi la palla per il gol del 2-1.
APPELLO - L'Inter vince ma lo stadio non apprezza. Freddo il clima, freddo José Mourinho con i tifosi. «Lo stadio non è solo la curva. Questi giocatori meritano un po' di più. Mi spiace vedere fischiare un giocatore che perde la palla. Maicon oggi ha giocato contro il medico e contro di me. Lui è un esempio e non va fischiato». Meritiamo di più.
GIOVANI - «Balotelli è un patrimonio del calcio italiano, Mourinho deve tenerne conto», sentenzia Massimo Mauro. Lo Special One replica: «Quando uno di 18 anni ha davanti a sé esempi di giocatori di 33-34 anni, non posso accettare che lui che è solo un talento e non è ancora niente non possa lavorare meglio di loro». Chiarissimo.
CLONE - Mauro consiglia a Lavezzi di non tornare a centrocampo per ricevere i palloni dai compagni, ma di aspettarli un po' più alto. Il Pocho da questo orecchio non ci sente e Ilaria D'Amico trova la soluzione: «Bisognerebbe clonarlo». Lavezzi: «In due saremmo meglio».
FEBBRE - Delio Rossi non si presenta in tv causa febbre. «Febbre diplomatica per la sconfitta?» chiede l'inviato Rai Saverio Monticelli. Igli Tare, coordinatore dell'area tecnica biancoceleste, cerca di sdrammatizzare. «Dai, l'avevamo detto anche prima della partita». «E se fosse per gli errori dell'arbitro?» incalza Varriale. «Montingelli, infatti, gli ha dato... 6».
TIFO - «Totti sentiva che la palla andava dentro» fa notare Ilaria D'Amico. «Se ti fa piacere lo sentivo anche io» ribatte il tifoso viola Sconcerti che poi duetta con Prandelli: «C'era un rigorino, forse uno e mezzo». «Per te o per me?» chiede il tecnico.
Antonio Sacco
per "Il Mattino"
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