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SCARAMANZIA. Milan-Reggina, Kakà va sul dischetto per calciare il rigore del possibile pareggio e Bergomi ricorda: «Campagnolo è uno che li para i rigori». Caressa lo invita ad evitare i commenti: «Altrimenti quelli del Milan se la prendono». E lui: «Volevo solo dare unâinformazione». Chiosa del telecronista: «Queste informazioni meglio darle dopo». Per fortuna di Bergomi, Kakà segna.
TRAUMA. Il brasiliano, però, poco dopo si infortuna. Durante «Quelli che il calcio», Mazzocchi informa che a Kakà è stato diagnosticato un trauma distorsivo e che resterà fermo 15 giorni. Dunque, niente derby per lui. Ma Simona Ventura rivela: «Anchâio questâestate ho avuto un trauma distorsivo alla caviglia destra e mi sono ripresa dopo tre giorni. Secondo me nel derby câè...». Milanisti nelle mani di SuperSimo.
COPPIA. Chi gioca in attacco nella Juve? Prima della partita di Catania ci sono due versioni contrastanti. Su Sky la notizia a sorpresa: non câè Del Piero, va in campo la coppia Amauri-Trezeguet. Pochi minuti dopo in «Guida al campionato» su Italia1, lâinviato comunica la formazione con Amauri e Del Piero. Al fischio dâinizio, ecco Amauri (lui câè sempre...) e Iaquinta. Ranieri frega tutti.
AGLIO. Fioccano gli imitatori del presidente del Napoli De Laurentiis, che ormai da tempo ha scoperto quanta popolarità porta il calcio. Stavolta tocca a Max Giusti che si presenta con un vistoso orologio e spiega alla Ventura: «Bello, vero? Ha il bracciale di aglio svizzero per scacciare gli scippatori...». Senza parole.
RIGORE. Ranieri conta fino a dieci, poi non ce la fa più e perde la pazienza quando Ilaria DâAmico fa notare ancora il rigore non concesso al Catania per fallo di mano di Molinaro. «Quando io perdo per delle decisioni arbitrali sbagliate non mi lagno. Gradirei lo facciano tutti». Tutti dâaccordo: DâAmico, Sconcerti, Mauro e più tardi anche Varriale. «Scusate il tono infervorato». E torna lâaplomb.
ONESTÃ. Varriale soft con Prandelli. «Forse non avete meritato la vittoria». «No, tolga il forse, non abbiamo meritato e siamo stati fortunati». Viva lâonestà .
Antonio Sacco
per "Il Mattino"