Walter Pancini difende l'Auditel, in un'intervista pubblicata nell'ambito di WIDG - La tv che vorrei, la settimana che il web sta dedicando alla qualità in tv.
«L'Auditel», esordisce «si è ormai trasformato per molti giornalisti in un giudizio di Dio su chi ha vinto e chi ha perso la serata. Si dimentica, però, il punto di vista fondamentale: la misurazione delle audience televisive serve a fissare una moneta forte sulla quale, poi, stabilire le valutazioni che servono al mondo della comunicazione pubblicitaria per pianificare gli interventi e gli investimenti. Un'esigenza su cui la tv privata ma anche la Rai vivono».
«La nostra rilevazione rappresenta il migliore dei mondi possibili. Bisogna anche sottolineare che non vi sono dogmi di fede. Esistono modi diligenti di operare e modi non diligenti. Noi operiamo nel modo più diligente possibile a livello non solo italiano ma secondo la best practice internazionale».
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