L'ultima mossa del vulcanico imprenditore è di qualche giorno fa: l'ex senatore, secondo indiscrezioni, starebbe studiando di opporsi all'asta che ha venduto a Mediaset una parte della sua immensa, e appetibile, library di film (circa 700 titoli tra cui Oscar come "Mediterraneo" e "La vita è bella").
Questi i fatti: Mediafiction, società che fa capo alla Fin.Ma.Vi., la capogruppo dichiarata fallita lo scorso autunno, ha ceduto in asta nei mesi scorsi, su iniziativa della procedura fallimentare, la sua library a Rti, divisione di Mediaset

Ora Cecchi Gori vuole impugnare la vendita, in un estremo tentativo di bloccare la spartizione del suo patrimonio su cui nutre ancora speranze di salvataggio.
Una mossa che si inserisce sullo sfondo del fallimento del gruppo cinematografico che ingolosisce molti al suo interno c'è un patrimonio tra film e immobili stimato in circa 150 milioni di euro, compresa la parte real estate che però è stata trasferita in una scatola off-shore con un'operazione contestata dai legali, ma tutt'ora valida.
Quello del più importante produttore cinematografico italiano è un crack da 600 milioni di euro e si snoda attraverso numerose società passando per Lussemburgo e Caraibi.
La radiografia del gruppo oggi presenta solo due società in bonis (CG Home Video e Cinecittà Studios) su sei: Mediafiction e Cecchi Gori Distribuzione sono in fallimento, mentre Cecchi Gori Group Media Holding, che a sua volta controlla otto aziende (alcune in bonis, altre no), eThunder sono in liquidazione dallo scorso febbraio. Il pezzo pregiato è dunque la library.
Ma la parte più appetibile dell'ex impero è probabilmente la CG Cinema Spettacolo, società che contiene sale cinematografiche e immobili tra cui il Cinema Adriano, una delle sale più prestigiose di Roma.
La Cinema Spettacolo è valutata intorno ai 100 milioni di euro e fa capo a una finanziaria off-shore dei Caraibi.
Fino al
A quel punto compare
La Jonquille è una scatola 100% di proprietà di Promint Holding Sa, finanziaria lussemburghese riconducibile a Cecchi Gori e a cui farebbero capo vari immobili di pregio dell'imprenditore, situati a Londra e a Beverly Hills.
Così facendo la CG, uno dei gioielli di famiglia, è stata messa in cassa forte e"salvata" dalla successiva procedura fallimentare. E proprio tramite
Poche settimane fa, infine, è stata depositata la sentenza per il crack della Fiorentina calcio. L'ex presidente è stato condannato lo scorso novembre, ma la pena è stata cancellata dall'indulto e per gli altri capi d'imputazione è stato assolto.
Il dissesto viola però, 127 miliardi di vecchie lire, si intreccia con Fin.Ma.Vi: secondo i pm, i 127 miliardi sarebbero stati in buona parte "sfilati" dal club per arrivare, con una girandola di prestiti alla Fin.Ma.Vi.
Parte delle risorse dirottate venivano, secondo gli inquirenti, da un finanziamento di 65 miliardi di lire erogato da Merrill Lynch. La stessa banca, tre anni prima, aveva concesso un finanziamento al gruppo Cecchi Gori e a garanzia erano state date le azioni della stessa Mediafiction.
Simone Filippetti
per "Il Sole 24 Ore"
per "Il Sole 24 Ore"