
«Dai dati aggiornati a ieri - prosegue la nota - risulta che il call center è diventato il vero e proprio punto di riferimento dell’utenza. Il picco delle telefonate si è avuto nei giorni a cavallo dello switch over. Tra il 18 e il 21 maggio sono state ricevute complessivamente quasi 45 mila telefonate con una percentuale alta (quasi il 37 per cento nel giorno dello spegnimento delle due reti analogiche) di richieste di assistenza tecnica per la sintonizzazione dei decoder. Dato che dai giorni successivi è in costante flessione e si sta stabilizzando su circa 3mila telefonate al giorno».
«I dati disaggregati dimostrano che mentre sono in flessione le richieste di assistenza tecnica (ad oggi non si supera il 20%), a dimostrazione che la nuova televisione è una realtà operativa nelle case dei piemontesi, rimane sempre alta, tra il 40 e il 50 per cento delle telefonate, la percentuale di cittadini che - continua la nota - chiedono informazioni sul contributo statale per l’acquisto dei decoder a favore delle fasce più deboli. Fino ad oggi sono stati erogati oltre 7mila e cinquecento contributi, il 70 per cento dei quali nel capoluogo di regione e riguardano cittadini over 65 anni, che abbiano un reddito entro i 10mila euro e siano in regola con il pagamento del canone Rai. Nelle telefonate dei cittadini seguono, a percentuali fisiologiche, altre domande: di informazioni sull`iniziativa in generale (sempre intorno al 15%), sulla copertura del segnale (dal 12% dei primi giorni si è scesi al 6% di ieri) e sulla rete dei rivenditori (circa il 7% costante)».
«Il call center - conclude la nota - sta svolgendo anche un’opera di collegamento per casi individuali o segnalazioni di difficoltà nel ricevere il segnale. Le segnalazioni, infatti, vengono raccolte, selezionate e, là dove necessario, inviate alle singole emittenti per gli interventi necessari».