Il presidente dell'Agcom, Corrado Calabrò, vede luci e ombre nella stima del Tesoro di incasso di 2,4 miliardi dalla gara sulle frequenze. «Ci sono elementi pro e contro - ha affermato nel corso di un convegno - è positiva la grande richiesta di servizi mobili che non c'era all'epoca della gara per il Gsm e questa è una condizione di vantaggio. Peraltro, c'è una vera ombra di preoccupazione per il ruolo degli operatori over-the-top (come Google, Apple e Facebook, ndr) che portano via ricavi».
Per Calabrò in questa fase «ogni indugio non è più tollerabile, devono essere liberate le frequenze come dicono le direttive europee che devono essere messe al servizio degli operatori di tlc».
Calabrò ha infine espresso preoccupazione per l'andamento del mercato dell'information technology in Italia che «non riesce ancora a invertire la rotta. Lo sviluppo delle reti Ngn procede stentatamente e a passo più lento del previsto, mentre sul mobile c'è' un collo di bottiglia che può pregiudicare la svolta digitale, c'è un bisogno urgente di frequenze perché se non interveniamo la rete mobile rischia il collasso».