Con un'ordinanza di «non doversi procedere» il giudice civile di Milano Vincenzo Perrozziello ha preso atto della rinuncia, già comunicata nei giorni scorsi, di Mediaset al ricorso cautelativo d'urgenza per il sequestro cautelare delle azioni proprie di Vivendi nell'ambito del contenzioso sulla pay tv Premium. Stamani, infatti, i legali di Mediaset si sono presentati per l'udienza che era già stata fissata dopo il deposito del ricorso e hanno formalizzato la rinuncia. I legali di Vivendi ne hanno preso atto e la causa (ne è parte anche Fininvest), come è stato spiegato dalle parti, proseguirà nel merito con l'udienza già fissata per il prossimo 21 marzo.
Da quanto si è saputo, non sono state fornite al giudice motivazioni sulla rinuncia alla richiesta di sequestro, ma non c'era alcun obbligo giuridico di dover motivare la scelta. Ai primi di ottobre si era saputo che Mediaset aveva depositato al giudice una richiesta di sequestro di azioni proprie di Vivendi pari al 3,5% del capitale (dal valore di circa 820 milioni), cioè la quota che le parti si sarebbero dovute scambiare nell'ambito del contratto di acquisto di Premium da parte del gruppo guidato da Vincent Bolloré, contratto che il 'Biscione' ha chiesto che venga onorato dai francesi. Cinque giorni fa, però, Mediaset ha comunicato di aver rinunciato al ricorso facendo sapere di essere «rassicurata» dalla documentazione depositata in cancelleria dai francesi che si sono opposti al sequestro. «Non sussiste più il pericolo che i propri diritti contrattuali risultino pregiudicati dalla fisiologica durata del giudizio di merito le cui domande restano integralmente confermate», ha chiarito il gruppo guidato da Fedele Confalonieri e Pier Silvio Berlusconi.
Mentre l'avvocato Ferdinando Emanuele dello studio Cleary Gottlieb che assiste Vivendi aveva spiegato che
«abbiamo depositato una memoria corposa, per opporci al sequestro e allegato una serie di documenti che escludono il pericolo di alienazione delle azioni». «Non abbiamo rilasciato alcuna dichiarazione formale né garanzia - aveva precisato - ma dopo aver letto la memoria la controparte deve aver capito che il ricorso non sarebbe stato accolto e ci ha comunicato la rinuncia al ricorso d'urgenza».
Oggi in udienza, per pochissimi minuti, giusto il tempo di formalizzare la rinuncia a cui è seguita l'ordinanza del Tribunale di «non doversi procedere», si sono presentati sia i legali di Mediaset-Fininvest, con il professore e avvocato Vincenzo Mariconda, che quelli di Vivendi, rappresentati da Giuseppe Scassellati Sforzolini e Francesca Gesualdi. Nessuna motivazione per la rinuncia alla richiesta di sequestro è stata messa 'nero su bianco' o comunicata al giudice.