Buone Feste buone: la campagna RAI per il rinnovo del canone

“Buono tu, buona la Tv. Buona la Tv, buono anche tu”. Così la Rai entra in ogni casa per fare gli auguri di buone feste con una campagna d’autore che porta la prestigiosa firma di Alessandro D’Alatri, coadiuvato nella regìa e nella creatività da Bernardo Barilli e Matteo Lanzi.

Saranno personaggi davvero singolari, inattesi, in un certo senso immortali, a dare ai telespettatori, in sei teaser, gli auguri natalizi e di buon anno. Da Adamo ed Eva a Robespierre, a Galileo, ma anche Napoleone Bonaparte, Dante Alighieri e Karl Marx. Ciascuno di loro dinanzi al televisore, un apparecchio che ai loro tempi non esisteva ed era impensabile che esistesse.

E’ per questo che nei teaser, per ricevere i canali Rai, scrivono a Babbo Natale. Negli spot, la ricostruzione diventa oggetto perfettamente contestualizzato all’epoca di appartenenza dei vari personaggi. Ciascuno di loro intento a seguire con interesse i programmi Rai dei giorni d’oggi, con i protagonisti della storia televisiva contemporanea, quotidiana.

Ricercata e fedelissima è anche la scelta dei costumi e di tutti gli accessori d’epoca, come il telescopio di Galileo o i libri sul tavolo di Marx: la ricerca del particolare è molto raffinata e rappresenta indubbiamente una scelta di alta qualità, come anche la selezione della musica, visto che ogni jingle è stato sapientemente riarrangiato e rigorosamente adattato ai tempi. Molto elegante anche la scelta delle immagini di repertorio, grazie al contributo delle teche Rai. 

I dialoghi sono vivaci, ironici e accattivanti, nella misura in cui la campagna Rai vuole partire dal presupposto di immaginare come sarebbe il mondo se non ci fosse la Rai e come sarebbe potuto essere il mondo se la Rai ci fosse stata da sempre, a cominciare dai tempi di Adamo ed Eva.

Quest’anno non ci sarà un vero e proprio testimonial per la campagna abbonamenti, in quanto il contributo viene dato direttamente  dai programmi Rai a cui i personaggi storici si appassionano.

Ogni spot dura 30 secondi e ogni teaser 16 secondi e l’idea di “buone feste buone” legate all’”abbuonamento” è un modo speciale, affettuoso di fare gli auguri ai telespettatori.

Come nelle precedenti occasioni, l’iniziativa non vuole essere autoreferenziale, bensì autoironica, calda e facilmente fruibile in famiglia perché la Rai, da sempre, fa parte delle famiglie ed è l’amica di sempre, quella che ha veicolato la cultura e l’informazione, che ha raccontato la storia, che ha unificato i linguaggi, che ha portato il calore in ogni casa. Un calore che quest’anno arriva con un messaggio rappresentato da un gioco di parole: “Buono tu, buona la Tv. Buona la Tv, buono anche tu”.

Tutti i teaser, a partire dal 4 dicembre, avranno Jingle Bell contestualizzati all’epoca di appartenenza dei vari personaggi-testimonial: note New Age accompagnano Adamo ed Eva, liuti e mandole di dantesca memoria per il padre della “Divina Commedia”, mentre i madrigali fanno capolino tra i cannocchiali e i mappamondi di Galileo. Per il parigino Robespierre la scelta è caduta sulle spinette in stile Luigi XVI, una marcetta militare si diffonde nella tenda napoleonica, cori in stile socialista rappresentano il sottofondo ideale per il tedesco Marx.

Ogni protagonista ha un “ipotetico” televisore, che però trasmette solo barre colore. Perciò ciascuno a modo suo decide di inviare  una lettera a Babbo Natale per chiedere in dono una tv dove si possano seguire i programmi Rai.

La campagna andrà in onda anche alla radio, attraverso una diversa declinazione che si richiama alle “interviste impossibili” curata da Umberto Eco negli anni Settanta (1974/75) e trasmessa da RadioRai.

GLI SPOT

Gli spot prenderanno il via dal 1° gennaio 2009. Come sarebbe stato il mondo se la Rai fosse esistita prima? Entriamo allora nei diversi contesti.

Nel biblico Paradiso terrestre, accanto all’albero di mele,  un’irresistibile Eva tenta invano di raccoglierne una, mentre Adamo si gode, da una bucolica poltrona, il suo programma preferito: “90° minuto”.
  
Nello scenario di una casa della Firenze medioevale, il dialogo tra due perfetti “toscanacci”: il padre di Dante Alighieri e il sommo poeta che segue concentrato  una puntata della Divina Commedia raccontata da Roberto Benigni, “un giovane che mi sta dando molte idee!”.

E’ il 1620 e siamo a Pisa. Un assistente del giovane Galileo  scruta il cielo con i cannocchiali e corre dall’astronomo a confermargli che Saturno ha due anelli. Ma messer Galilei lo zittisce. Piero Angela con il suo “Quark” lo ha messo in crisi: “Qui è tutto da rifare!”.    

A Parigi, in piena Rivoluzione francese, la regina Maria Antonietta  sta per essere giustiziata sulla ghigliottina. Urla il nome di Robespierre, che la sente dal suo studio dove sta seguendo “L’Isola dei Famosi” e ordina: “Liberatela! Non è stata ancora nominata!”.

Nel 1805, ad Austerlitz, Napoleone si appresta a combattere una delle sue più importanti battaglie. Un ufficiale va nella sua tenda per avvertirlo che le truppe sono pronte, ma il generale non vuole essere disturbato mentre segue una puntata di “Montalbano”.

Siamo nel 1866 ad Amburgo e Karl Marx, seduto alla sua scrivania carica di libri e documenti, fa zapping: “Porta a Porta” con Vespa, poi “Anno zero” con Santoro, infine Floris in una puntata di “Ballarò”. Marx riflette: “Devo rivedere tutto!”.