Rabona - Il colpo a sorpresa. Andrea Vianello su Rai 3 racconta il calcio come un romanzo
News inserita da: Simone Rossi (Satred)
Fonte: Ansa
«Provare a raccontare il calcio in modo originale, anche come grande romanzo della nostra vita». È l'obiettivo di 'Rabona. Il colpo a sorpresa', il programma in onda in autunno il venerdì in seconda serata su Rai3, con il quale torna davanti le telecamere, dopo qualche anno dietro le quinte, Andrea Vianello. «Come dice il titolo ci saranno dei colpi a sorpresa e qualche sorpresa la teniamo ancora per noi - dice il giornalista all'ANSA -. Il calcio è uno sport che intesse le vite degli italiani. È pieno di grandi storie e grandi emozioni. Proveremo a raccontarlo in seconda serata, lontano dai fanatismi e dalle classiche dinamiche di rigore o non rigore, tifo o non tifo».
'Rabona' mettera' sotto i riflettori «gli uomini che fanno e hanno fatto il calcio, le storie che ci sono, ciò che rappresenta anche nel Paese, perché è un fenomeno, oltre che uno sport, diffuso in tutto il territorio. Vogliamo provare a capire se sia anche una porta per comprendere la realta'». A proposito di campioni, come vede l'arrivo di Cristiano Ronaldo? «Da tifoso del Milan mi preoccupo, perché l'egemonia juventina potrebbe aumentare, ma è una conquista straordinaria per il calcio italiano». Per Vianello «avere un giocatore di quel livello da vedere tutte le domeniche, portera' un salto di qualita' alla serie A: un tempo aveva i migliori calciatori del mondo, ultimamente è stata superata da altre nazioni. Il ritorno di un campione così assoluto può diventare un traino ancora maggiore per tutto il nostro calcio». E ce n'è bisogno: «I mondiali senza Nazionale sono stati bellissimi ma dolorosi. Ora c'è la speranza che ci si rimbocchi un pò le maniche. È arrivato un ct molto preparato, e c'è una grande voglia di riscatto. La Rai raccontera' la Nazionale per tutto l'anno; dobbiamo gia' pensare agli Europei, questa volta bisogna andarci».
L'amore per il calcio, in Vianello, come in tanti è nato quand'era bambino. «Penso che una partita di calcio sia una grande metafora della vita.- sorride- E poi è un gran divertimento. Al di la' dei suoi lati un pò mercantili, il calcio resta lo sport più bello del mondo per me, ti da' tante suggestioni». Lei ha condotto programmi nei quali era a contatto diretto con i problemi quotidiani delle persone. Qual è la chiave per parlare della tensione diffusa che si sente in questo periodo nel Paese? «La rabbia va raccontata, non stimolata. Questo non vuol dire che non si debba parlare delle cose che fanno arrabbiare. È il nostro compito, l'informazione deve fare il cane da guardia e trovare anche le cose che non vanno. Senza dubbio è un momento in cui c'è particolare astio e i social, che pure mi piacciono e uso moltissimo, possono diventare uno sfogatoio difficile da controllare. Uno dei doveri che la televisione ha, è essere contemporanea, capire il tempo che viviamo e raccontarlo da servizio pubblico. Il che vuol dire non istigare, cercare di far ragionare e mantenere il confronto con il rispetto delle opinioni».
Da ex direttore di Rai3, come trova la nuova stagione della rete? «Rai3 ha una fortuna, è nelle mani di un direttore fantastico, Stefano Coletta, un uomo di sapienza e di televisione molto raro. Su Rai3 è protagonista il racconto della realta', nella sua storia, dagli anni di Guglielmi. Chiunque ha avuto il privilegio di guidare questa rete sa cosa vuol dire. Mostrare il Paese attraverso le sue tante sfaccettature».
Le News più commentate del Mese