Vivendi nodo governance, prossimo appuntamento 4 maggio con Telecom
News inserita da: Simone Rossi (Satred)
Fonte: Ansa
Vincent Bollorè, primo azionista di Vivendi con diritti di voto sul 29,84% del capitale (in portafoglio il 20,65% ma beneficia dei voti raddoppiati) va al 'banco di prova' misurandosi domani 25 aprile in assemblea con i grandi fondi. Il rinnovo del suo mandato nel consiglio di sorveglianza fino al 2020 è uno dei punti che divide i soci.
L'agenzia Glass Lewis sostiene tutte le delibere mentre ISS e la francese Proxinvest hanno raccomandato ai fondi loro clienti di respingere tre proposte delle 25 all'ordine del giorno, in particolare quella per l'appunto sul rinnovo per quattro anni del mandato di Vincent Bolloré (15) e la nomina del figlio Yannick Bolloré già precedentemente cooptato nel Supervisory Board (14). Bollorè tiene il consiglio in una 'morsa', dopo l'uscita di tre consiglieri indipendenti - sostiene Proxinvest - Yseulys Costes (1000mercis), Pascal Cagni (ex capo di Apple Europa) e Alexandre Juniac (ex capo della Air France) ha fatto entrare Yannick e ora propone due dipendenti Véronique Driot-Argentin e Sandrine Le Bihan, con lo status di indipendenti. Anche Tarak Ben Ammar secondo i proxy advisor non può essere ritenuto indipendente e lo stesso vale per Aliza Jabès, le cui società hanno rapporti commerciali con Vivendi. Nella lettera che Bollore scrive agli azionisti in preparazione dell'assemblea ricorda che «gli sviluppi ambiziosi» che si è posto il gruppo si affidano anche alla «stabilità a lungo termine fornita dal suo azionista principale». Lo stesso punto su cui a sua volta Vivendi incardina la difesa del suo ruolo in Telecom (di cui a sua volta è primo azionista).
Domani all'Opera sembra andare in scena la prova generale di quanto si vedrà il 4 maggio a Milano. Dietro a Bollorè c'è un azionariato parcellizzato, dove i maggiori sono Soc Gen che pesa per il 4,14% e Blackrock ha diritti di voto per il 3,66 per cento. La linea di difesa è la stessa preannunciata per definire la governance di Telecom dove i francesi vogliono nominare tutti e 10 i loro candidati (avendo diritto come lista di maggioranza ai 2/3 dei posti in cda), ma non sarebbe la prima volta che il primo azionista si ritrova in minoranza. In questo caso Iss, Glass Lewis e anche l'italiana Frontis, hanno raccomandato un voto contrario alla politica di remunerazione, il supporto alla sola lista Assogestioni (5 nomi di indipendenti) ed un voto contrario alla deroga del divieto di concorrenza per i rappresentanti di Vivendi.
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