Mediaset e il gruppo Cairo ricorrono al Tar per difendere le loro frequenze televisive dall'Unione europea e dallo Stato italiano che gliele toglieranno, sia pure a fronte di un risarcimento. Lo scrive Repubblica, sottolineando che i ricorsi non sono una buona notizia per il Governo Conte.
Il Governo sta per offrire all'asta tre pacchetti di frequenze, e tra le frequenze all'asta ci sono anche quelle in uso ai grandi network tv. Dai compratori di queste frequenze, lo Stato aspetta ricavi per almeno 2,5 miliardi di euro, di cui la meta' gia' da quest'anno; il rischio che l'asta venga rinviata adesso esiste.
Mediaset e Cairo, spiega il quotidiano, hanno depositato due ricorsi al Tar del Lazio chiedendo l'annullamento di una delibera dell'Agcom, la numero 137 del 2018, che avvia la definizione di un nuovo piano delle frequenze che contemplera' la liberazione della "banda 700" da parte degli editori televisivi, soprattutto nazionali. Cairo ha inoltre depositato un altro ricorso, sempre al Tar del Lazio, per chiedere anche l'annullamento dello schema di decreto che il Ministero dello Sviluppo economico ha pubblicato il 5 aprile.
Questo decreto, ancora provvisorio, ipotizza un calendario di liberazione delle frequenze della "banda 700" che va dal primo gennaio del 2020 al 30 giugno 2022. Se il Tar del Lazio dovesse giudicare fondati i ricorsi presentati, l'intesa asta delle frequenze, da celebrare entro settembre, puo' deragliare ed essere rinviata.
Mediaset e Cairo ricorrono al Tar per difendere le loro frequenze televisive
News inserita da: Simone Rossi (Satred)
Fonte: Repubblica / MF-DJ
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Digitale Terrestre
mercoledì, 13 giugno 2018 | Ore: 11:10