Sono in arrivo una serie di "regalini" da parte del Governo per le televisioni generaliste private di Francia. E in particolare per Tf1, il primo canale (per audience) del Paese e perfino d'Europa, ma che negli ultimi tempi arranca: il suo miscuglio di reality show e di "tele verità" declinata in tutte le salse non arriva più ad attirare i telespettatori, in calo continuo.
Per ridare fiato a Tf1 e ai suoi rivali privati, verrà estesa per loro la possibilità di passare pubblicità. Nel frattempo dovrebbe essere approvata la riforma della tv pubblica, tanto voluta dal Presidente Sarkozy: in questo caso la pubblicità sarà invece eliminata. Indirettamente, un regalo per Tf1 e compagni.
Ieri (martedì, ndr) il ministero della Cultura, che ha nelle mani questi delicati dossier, ha confermato che la legge per la riforma della televisione di Stato è pronta. Il progetto dovrebbe essere adottato dal Consiglio dei ministri alla fine di settembre, per poi passare al vaglio del Parlamento. Riprende le indicazioni di una commissione di esperti, che ha lavorato sulla questione sotto la guida di Jean-Frangois Copé, deputato dell'Ump, lo stesso partito di Sarkozy.
Prevede di eliminare la pubblicità sui canali pubblici (quelli di France Télévisions) prima delle 20 già dal primo gennaio prossimo. Il divieto, poi, diventerà totale a partire dal 2011. Per compensare le perdite delle entrate pubblicitarie, sono previsti contributi governativi, che verranno alimentati mediante nuove tasse imposte sia agli operatori di telecom che ai canali privati tv.
Questi, comunque, alla fine beneficeranno largamente delle nuove regole. E in effetti Sarkozy, vicino a Martin Bouygues (lo definisce immancabilmente "un fratello"), alla guida del gruppo che controlla Tf1, è stato accusato di volerlo favorire.
Ma i "regalini" non finiscono qui. Ieri il quotidiano Les Echos ha rivelato che il ministero della Cultura ha già preparato un nuovo decreto, che dovrebbe essere adottato a fine settembre. Prevede per Tf1 e gli altri canali privati, in particolare M6 e Canal +, la possibilità di aumentare il volume di pubblicità, in particolare prima e dopo il telegiornale delle 20 (fino a dodici minuti in entrambi i casi). Queste novità positive per Tf1, però, non hanno aiutato ieri il titolo in Borsa: è sceso a 11,4 euro, cedendo il 3,23%. Dall'inizio dell'anno ha ormai perduto il 37,7%.
Perché negli ultimi giorni sono stati pubblicati i dati di ascolto televisivo francesi del primo semestre dell'anno: in media si è passati da tre ore e 11 minuti al giorno a due e 59. Per la fascia d'età 15-34 anni la flessione è stata la più importante (meno 10% fra il luglio 2007 e quello 2008). A perdere è soprattutto Tf1.
Per ridare fiato a Tf1 e ai suoi rivali privati, verrà estesa per loro la possibilità di passare pubblicità. Nel frattempo dovrebbe essere approvata la riforma della tv pubblica, tanto voluta dal Presidente Sarkozy: in questo caso la pubblicità sarà invece eliminata. Indirettamente, un regalo per Tf1 e compagni.
Ieri (martedì, ndr) il ministero della Cultura, che ha nelle mani questi delicati dossier, ha confermato che la legge per la riforma della televisione di Stato è pronta. Il progetto dovrebbe essere adottato dal Consiglio dei ministri alla fine di settembre, per poi passare al vaglio del Parlamento. Riprende le indicazioni di una commissione di esperti, che ha lavorato sulla questione sotto la guida di Jean-Frangois Copé, deputato dell'Ump, lo stesso partito di Sarkozy.
Prevede di eliminare la pubblicità sui canali pubblici (quelli di France Télévisions) prima delle 20 già dal primo gennaio prossimo. Il divieto, poi, diventerà totale a partire dal 2011. Per compensare le perdite delle entrate pubblicitarie, sono previsti contributi governativi, che verranno alimentati mediante nuove tasse imposte sia agli operatori di telecom che ai canali privati tv.
Questi, comunque, alla fine beneficeranno largamente delle nuove regole. E in effetti Sarkozy, vicino a Martin Bouygues (lo definisce immancabilmente "un fratello"), alla guida del gruppo che controlla Tf1, è stato accusato di volerlo favorire.
Ma i "regalini" non finiscono qui. Ieri il quotidiano Les Echos ha rivelato che il ministero della Cultura ha già preparato un nuovo decreto, che dovrebbe essere adottato a fine settembre. Prevede per Tf1 e gli altri canali privati, in particolare M6 e Canal +, la possibilità di aumentare il volume di pubblicità, in particolare prima e dopo il telegiornale delle 20 (fino a dodici minuti in entrambi i casi). Queste novità positive per Tf1, però, non hanno aiutato ieri il titolo in Borsa: è sceso a 11,4 euro, cedendo il 3,23%. Dall'inizio dell'anno ha ormai perduto il 37,7%.
Perché negli ultimi giorni sono stati pubblicati i dati di ascolto televisivo francesi del primo semestre dell'anno: in media si è passati da tre ore e 11 minuti al giorno a due e 59. Per la fascia d'età 15-34 anni la flessione è stata la più importante (meno 10% fra il luglio 2007 e quello 2008). A perdere è soprattutto Tf1.
Articolo tratto
da "Il Sole 24 Ore"
(20/08/08)
da "Il Sole 24 Ore"
(20/08/08)