Il ritorno del progetto Rai Way, almeno nelle indiscrezioni fa scattare le le azioni EiTowers mentre quelle della controllata di Viale Mazzini restano piatte. Secondo quanto pubblicato da Affari&Finanza, l'ipotesi di alleanza - finita in un nulla di fatto nella primavera 2015 - potrebbe tornare d'attualità dopo il referendum costituzionale di dicembre e la società delle torri di Mediaset starebbe facendo i preparativi sotto il profilo finanziario per farsi trovare pronta all'appuntamento in modo da aggirare gli ostacoli che un anno fa fecero tramontare il progetto. In occasione della semestrale, una volta falliti gli obiettivi di acquisizione (InWit e Axion, EiTowers aveva annunciato l'avvio di un programma di acquisto di azioni proprie fino al 5% del capitale sociale (pari a 1,4 milioni di titoli) e una nuova politica dei dividendi che per il prossimo triennio porterà a distribuire ai soci almeno il 100% degli utili consolidati. Al 29 settembre scorso gli acquisti effettuati hanno portato EiTowers a detenere lo 0,36% del proprio capitale, di qui -secondo Affari&Finanza - il progetto di accelerare negli acquisti attraverso un'opa parziale che consentirebbe di acquistare un consistente pacchetto di titoli propri che sarebbero successivamente annullati.
Secondo il settimanale, questa mossa sarebbe anche propedeutica a ridurre la capitalizzazione di Borsa per poter mettere a punto un'alleanza con RaiWay dove a Rai sarebbe lasciata la quota di primo azionista. «Le condizioni per l'aggregazione, come segnalato anche dall'articolo, non ci sembrano ottimali visto il clima di incertezza politico legato al referendum» riflette tuttavia Equita Sim che nutre dubbi anche sul fatto che il management di EiTowers possa modificare la strategia adottata a luglio sul buy-back. Anche Banca Akros sottolinea come il contesto politico, ma anche quello delle valutazioni azionarie, non sia così diverso da quello del febbraio 2015 anche se lo scenario resta «intrigante» e «plausibile» vista l'aggressività di EiTowers sul fronte dell'M&A e l'assenza di altre opportunità di operazioni di dimensioni significative.