
Tra maggio e giugno 2010 le ricerche online di televisori sono cresciute del 41,02% netto rispetto agli stessi mesi del 2009. La dimensione di questo dato, oltre a raccontare come di fatto i mondiali di calcio siano ancora la tradizionale occasione durante la quale gli italiani cambiano il proprio televisore, è sicuramente dovuta anche allo spegnimento del segnale analogico in corso in alcune grandi regioni italiane (tra cui Lombardia, Veneto, Piemonte, Emilia Romagna) che ha spinto molti italiani alla sostituzione della tv in un periodo favorevole piuttosto che all'acquisto di un decoder.
Secondo i dati dell’Osservatorio nel settore dei televisori, sei grandi marche trascinano il mercato e si spartiscono una quota del 90% circa: Samsung, Sony, LG, Philips, Sharp e Panasonic. La prima posizione è occupata da Samsung con una media del 41,5%, un primato indisturbato, dato che LG, al secondo posto, segue a lunga distanza con una media del 17,21%. Philips (9,7%) terza solo a gennaio e febbraio, viene superata da Sony (11,06%) nei successivi quattro mesi. Seguono Sharp, al quarto posto, con il 6,71% e al quinto Panasonic a brevissima distanza con il 6,29%.
Interessante notare come in coda alla classifica delle dieci marche più cliccate ci siano due nicchie opposte che si alternano di mese in mese. Da una parte Pioneer (0,5%), uno dei marchi di riconosciuta alta qualità con una media di prezzo che nel semestre in esame oscilla tra i 3.072 ed i 3.335 euro, dall'altra marchi low cost come Inno Hit, Dikom e Hannspree che coprono una fascia di prezzo che va dai 150 ai 220 euro. Va rilevato a questo proposito che Pioneer ha annunciato nel febbraio del 2009 il ritiro dal mercato delle televisioni a schermo piatto entro il marzo del 2010: a tutti gli effetti nei primi sei mesi dell’anno si è assistito al tentativo dei consumatori italiani di acquistare un Pioneer Kuro, una delle linee di televisori in assoluto più apprezzate per qualità dagli esperti di audio e video.
Nella classifica dei dieci modelli più ricercati in tutto il periodo di riferimento i Samsung non sono mai meno di cinque, a gennaio 10 modelli su 10 sono della casa coreana. Questo dato consente alcune osservazioni: Samsung intercetta soprattutto la massa di pubblico che nelle proprie decisioni di acquisto parte da un marcato vincolo di bilancio (a maggio il 75% circa dei televisori Samsung venduti costava meno di 1.000 euro) e con il budget a disposizione vuole ottenere il massimo risultato inteso come mix di qualità e dimensioni. Samsung è il produttore che, da questo punto di vista, ha saputo interpretare e soddisfare meglio le esigenze di questo fondamentale segmento di consumatori, riuscendo ad imporre un'idea di qualità grazie alle continue innovazioni tecnologiche ben visibili (e ben pubblicizzate) di volta in volta sulle nuove serie.
In riferimento alle ricerche in base alle classi di prezzo si può apprezzare nel corso del semestre un incremento molto forte della classe più economica, fino a 499 euro. A gennaio 2010 la relativa percentuale di ricerche si attesta al 28,57% per crescere di mese in mese fino a toccare ad aprile il 36,18% andando poi a decrescere negli ultimi due mesi, in cui si registra comunque un 4% in più rispetto a gennaio. L'eco della crisi si sente dunque anche nel comparto tv. I prodotti a basso costo hanno eroso quote significative alle altre fasce di prezzo: la categoria 500-999 euro ha perso da gennaio circa 2 punti percentuali e la fascia 1.000-1.499 euro addirittura 3,59 punti. La categoria 1.500-1.999 parte a gennaio con un 6,72% e tocca ad aprile il suo minimo con 3,99% per risalire a giugno al 7,23%, merito anche della scelta di tv di grandi dimensioni a beneficio della visione dei grandi eventi sportivi.
Per quanto riguarda le preferenze degli utenti rispetto alle dimensioni degli schermi, si possono evidenziare degli aspetti interessanti: nella fascia compresa tra i 35 e 42 pollici si colloca il picco di richieste (media del 40,6%). Al secondo posto si inseguono le categorie da 30 a 35 pollici (media del 22,27%) e quella oltre i 42 che registra una media di ricerche del 22,22%. Quest'ultima fascia subisce un forte incremento nel mese di giugno e tocca i 24,07 punti percentuali. La stessa attenzione per gli schermi di grandi dimensioni si era già verificata nell'estate 2008, anno dei grandi eventi sportivi: europei di calcio e olimpiadi di Pechino.
Gli schermi LED e LCD hanno definitivamente scalzato gli schermi al plasma. I tv LCD restano fino a maggio in prima posizione con una quota media del 42,92% mentre gli schermi LCD LED, per la prima volta, a giugno superano la quota degli LCD diventando la tecnologia leader con il 42,03 % contro il 44,57% della tecnologia LED. I televisori al plasma si attestano su una media del 9% circa con un exploit in giugno del 12,40 %: l’effetto mondiale, con la ricerca dello schermo di grandi dimensioni, sicuramente è premiante rispetto a questa tecnologia che consente contemporaneamente pannelli estesi, ottima qualità di visualizzazione e prezzi al pollice più bassi, al costo di maggiori consumi e di maggior ingombro.
Ancora più interessante la dinamica di mercato con il lancio dei tv con tecnologia 3D, che aveva attirato su di sé moltissime attenzioni già prima dell’uscita ufficiale. A maggio le ricerche di televisori 3D si sono assestate su una quota del 4,48% per arrivare al 7,03% nel mese di giugno. La promessa (piuttosto ambiziosa) di un primo mondiale in 3D nelle case degli italiani parrebbe essere stata disattesa.
La partenza lenta, per lo meno in questa prima fase di lancio, può essere dovuta sicuramente ai prezzi molto elevati dello schermo (in media 2.652 euro a maggio e 2.198 euro in giugno) e all’obbligo di occhialini (venduti a circa 100 euro al paio) indispensabili perché ogni spettatore possa godere della visualizzazione dell’effetto 3D. Un altro fattore che non gioca a favore della tecnologia 3D sono gli angoli di visualizzazione non ottimali e quindi con uno scarso effetto tridimensionale se non ci si siede perfettamente in asse rispetto al televisore. Molti potenziali acquirenti hanno preferito poi aspettare il termine dell’evento sportivo mondiale, anche al fine di capire se davvero il 3D rappresenterà una rivoluzione oppure sarà da considerare solo un costoso giocattolo.
Per una panoramica più chiara della situazione sarà comunque necessario monitorare nei prossimi mesi il mercato, soprattutto in previsione del periodo natalizio: il prossimo appuntamento durante il quale sono prevedibili acquisti massivi nel settore. A quel punto probabilmente la tecnologia 3D sarà proposta a prezzi meno proibitivi e si potrà valutarne meglio la capacità di penetrazione nel mercato.
Sempre in riferimento ai modelli ad alta tecnologia, merita un nota anche la categoria di nicchia dei TV OLED cioè dotati di display a colori con capacità di emettere luce propria, fonte perciò di un ulteriore incremento in qualità (in particolar modo nella gestione dei contrasti, punto debole degli LCD) e di un risparmio energetico ancora più alto. Gli OLED si mantengono comunque molto bassi in classifica, a parte un picco di 1,59% nel mese di marzo, non superano mai lo 0,72%. Un risultato prevedibile se si considera il prezzo di questa categoria che si aggira su prezzi medi di 1.200 euro per pannelli di dimensioni decisamente limitate (attualmente in commercio vi sono modelli da 10 e 15 pollici).