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La Guardia di Finanza scopre truffa a Napoli nel settore pay-tv

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Fonte: Caserta 24 Ore

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Satellite / Estero

Guardia Finanza NapoliI finanzieri del Comando Provinciale di Napoli, a seguito di complesse indagini, hanno sequestrato, nella città di Pomigliano d?Arco, un complesso e sofisticato sistema di apparecchiature elettroniche utilizzate per la perpetrazione di una maxitruffa nel settore delle pay tv (SKY, ecc.).

Le indagini, condotte dagli investigatori del Nucleo di Polizia Tributaria di Napoli e durate alcuni mesi, hanno permesso di individuare, in un primo momento, la presenza di un considerevole segnale wireless ad ampio raggio nell?area dell?hinterland napoletano.

La successiva analisi ed il tracciamento del predetto segnale, effettuato mediante idonea strumentazione, consentivano l?individuazione di un sofisticato sistema di antenne ricetrasmittenti nelle adiacenze di un esercizio commerciale, nonché l?identificazione di una rete di card sharing che faceva uso, appunto, di una connessione di tipo wireless.

Il card sharing è una pratica illegale attraverso la quale è possibile condividere un abbonamento ad una pay tv tra più utenti attraverso la rete Internet, sottoscrivendo un solo abbonamento, per lo più intestato ad un prestanome, ed utilizzando decoder satellitari provvisti di una porta Ethernet (come ad esempio il ricevitore denominato DREAMBOX).

In sostanza, nella configurazione di una rete di card sharing vi è un decoder/cardserver ?principale? che distribuisce agli altri decoder/client ?secondari? collegati l?autorizzazione alla decodifica di un programma criptato, utilizzando una sola smart card localizzata nel decoder/cardserver.

Nello specifico, l?apparecchiatura ?server? rinvenuta all?interno della sede di una azienda di elettronica consentiva la condivisione delle smart card in sistemi di accesso per la ricerca di canali televisivi satellitari e la successiva visione dei programmi trasmessi dalle pay tv senza pagare il relativo canone.

Ai vari clienti che avevano richiesto questo tipo di servizio veniva fornito, da parte del titolare della azienda stessa, un decoder DREAMBOX già programmato, modificato e configurato per essere usato all?interno della rete wireless.

Attraverso questa rete di card sharing era possibile accedere ai programmi trasmessi dai principali operatori pay tv europei, senza dover sottoscrivere alcun abbonamento. In sostanza, tramite tale dispositivo veniva estesa l?autorizzazione a decodificare il segnale criptato ad altri decoder e, quindi, si consentiva una contemporanea visione a più utenti attraverso l?uso di una sola smart card.

Detto server, collegato con un sistema di antenne wi-fi, funzionanti sulle frequenze 2,4 Ghz, alle abitazioni dei soggetti che avevano acquistato il Dreambox modificato e residenti in un raggio di circa 8/10 Km dall?antenna trasmittente era causa, inoltre, di malfunzionamenti e disturbi alle apparecchiature circostanti che utilizzano la stessa banda di frequenza.

Già in passato erano state prodotte apparecchiature che offrivano illegalmente questo tipo di servizio in un ambito locale, limitato ad un singolo edificio, e la G.diF. aveva effettuato sequestri di tali apparecchiature su tutto il territorio nazionale. Tuttavia è da evidenziare la novità assoluta, in campo europeo, di tale sistema di connessione wireless scoperto dai finanzieri di Napoli, basato su un dispositivo di tipo Intranet.

Le operazioni di p.g. hanno consentito di sottoporre a sequestro tutte le apparecchiature utilizzate per irradiare il segnale, nonché numerosi strumenti e materiali utili per la modifica dei ricevitori. Il responsabile, M.C. di circa 40 anni, originario di Pomigliano d?Arco, è stato denunciato all?A.G. di Nola per violazione degli articoli 171ter, comma 1, lettera e) e 171 octies, comma 1, della legge 633/1941.

L?attività investigativa prosegue per accertare le dimensioni del fenomeno e ricostruire il giro d?affari illecitamente conseguito, con l?individuazione di tutti gli utenti della c.d. rete ?intranet?, anch?essi responsabili, a titolo di concorso, nella violazione delle norme sul diritto d?autore.

Tratto da
"Caserta 24 Ore"

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