Le partite italiane di Vincent Bollorè tra Mediobanca e Vivendi
News inserita da: Simone Rossi (Satred)
Fonte: Ansa
Secondo azionista Mediobanca per un'incollatura, primo socio Tim tramite Vivendi - di questi giorni la battaglia col fondo Usa Elliott Management -, secondo azionista Mediaset alle spalle Fininvest, Vincent Bolloré spunta nelle cronache finanziarie italiane al cambio del Millennio nelle vicende della 'Galassià Mediobanca-Generali. Sotto l'ala dell'ex presidente della compagnia triestina Antoine Bernheim, protettore delle sue prime partite in Francia, Bolloré inizia gli acquisti sull'istituto quando il banchiere alsaziano della Lazard punta al ritorno al vertice delle Generali, dopo la cacciata nel 1999. In poco tempo la riconquista riesce. E già che c'è Bolloré si mette alla testa degli investitori esteri partecipi della 'pax' di Mediobanca, col riassetto e l'uscita drammatica del delfino di Enrico Cuccia, Vincenzo Maranghi, e il passaggio di testimone al tandem tra Alberto Nagel e Renato Pagliaro. Nel giro di pochi anni la finanziaria del francese si consolida in Piazzetta Cuccia. Bolloré pero' si muove veloce, cambia cavallo e favorisce la 'corsà di Cesare Geronzi alla presidenza di Generali - tradito il protettore di un tempo, l'ormai anziano Bernheim. In quegli anni è anche vice presidente delle Generali, ma con lo stop agli incarichi incrociati passa la mano. Da qualche anno ormai anche in Mediobanca compare tramite la figlia Marie.
L'arrivo sulla scena francese, anni prima che su quella italiana, è da 'raider'. Le incursioni nel capitale di società quotate sanno essere fulminee, imprevedibili quando non incomprensibili, spietate anche con soggetti vicini e per lo più vittoriose (si attende ancora pero' l'esito delle ultime partite italiane). Nel caso nostrano il 'tradimento' è ad esempio della famiglia Berlusconi: prima acquista dal Biscione Mediaset Premium nel corso del 2016, poi a fine anno rovescia il tavolo, rinnega l'accordo e rastrella direttamente titoli Mediaset, scalando apparentemente quello che non è scalabile. Erede di una famiglia imprenditoriale bretone, secondo alcune ricostruzioni muove proprio 'soffiando' alla famiglia l'azienda storica, una cartiera in Bretagna. Resta il fatto che da 'raider' costruisce un impero che spazia dall'Europa all'Africa, a partire dalle ex colonie francesi, dalle piantagioni di cocco al cotone africano e al vino in Francia.
Ha tre grandi aree di attività: logistica e trasporti (Bolloré Logistics, Bolloré Ports, Bolloré Railways e Bolloré Energy), media e telecomunicazioni (Vivendi, cui fa capo anche il colosso della pubblicità Havas) e soluzioni di stoccaggio dell'energia, con l'auto elettrica (Blue Solutions, Blue Applications, Plastic films), oltre alle altre altre quote finanziarie. Il gruppo Bolloré ha l'8,1% di Mediobanca tramite Financiere de Perguet e Financiere de L'Odet, mentre la partecipazione conferita al patto di sindacato di Piazzetta Cuccia è del 7,86% contro l'8,41% di Unicredit. Possiede le quote in Mediaset (28,8%) e Tim (23,94%) tramite Vivendi, a sua volta controllata al 20,6%.