
AGCOM blocca IPTV pirata. X Factor 2025 protetto da Piracy Shield per tutelare copyright
News inserita da: Simone Rossi (Satred)
Fonte: Digital-News (original)
L'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (AGCOM) ha esteso l'efficacia della piattaforma tecnologica Piracy Shield, bloccando in via cautelare la diffusione illecita del programma di intrattenimento "X Factor 2025" tramite un noto servizio IPTV pirata. Questo potenziamento segna un passo avanti cruciale nella lotta contro la pirateria audiovisiva, che continua a erodere l'economia creativa italiana. Chi aveva intenzione di "risparmiare" optando per un abbonamento a una IPTV pirata per seguire il popolare talent show si è trovato di fronte a una brusca interruzione: al posto del programma, è apparso il messaggio dell'AGCOM che annunciava la disabilitazione dell'accesso al sito per diffusione illecita di contenuti protetti da diritto d'autore, in ottemperanza alla delibera n. 680/13/CONS.
L'Estensione del Raggio d'Azione - Questo blocco è il risultato concreto dell'estensione di Piracy Shield a un'ampia gamma di contenuti, inclusi film, serie TV ed eventi musicali live. La lotta alla pirateria non è solo una questione di tutela del copyright; ma ha il suo impatto devastante sull'economia nazionale: la pirateria sottrae 2 miliardi di euro all'industria dei contenuti, comportando una perdita stimata di 10.000 posti di lavoro (soprattutto rubati ai giovani) e danni significativi al PIL. La pirateria, quindi, non solo danneggia l'intero ecosistema creativo ma comporta anche rischi concreti per chi ne fa uso.
I Dettagli del Provvedimento Cautelare - L'intervento è stato formalizzato attraverso la DETERMINA N. 125/25/DDA della Direzione servizi digitali e tutela dei diritti fondamentali. L'istanza che ha dato il via al procedimento è stata presentata il 12 settembre 2025 da Sky Italia S.r.l., titolare dei diritti di trasmissione in diretta di "X Factor 2025". Sky ha segnalato che il sito in questione metteva a disposizione una significativa quantità di opere digitali accessibili tramite streaming, inclusa la produzione audiovisiva del canale Sky Uno, violando presuntamente la Legge sul diritto d'autore (L. n. 633/41). La Direzione ha ritenuto che sussistessero i requisiti per il ricorso al procedimento cautelare (Art. 10 del Regolamento) in quanto l'istante ha provato adeguatamente sia il carattere manifesto della violazione (fumus boni iuris), sia la minaccia di un pregiudizio imminente, grave ed irreparabile (periculum in mora). Il pregiudizio è ritenuto grave a causa della continuità della condotta, della sistematicità della violazione e del significativo valore economico dei diritti, il cui valore risiede proprio nella trasmissione in prima visione. Tecnicamente, l'IPTV pirata distribuiva il segnale video agli utenti che, pagando cifre sensibilmente inferiori agli abbonamenti legali, ottenevano l'abilitazione alla visione di numerosi contenuti a pagamento.
Piracy Shield: Un Blocco Dinamico e Immediato - L'Autorità, in base al principio di gradualità, proporzionalità e adeguatezza, ha ordinato ai prestatori di servizi (compresi i prestatori di accesso alla rete e i servizi di mere conduit) di disabilitare l'accesso al sito individuato mediante blocco della risoluzione DNS (Domain Name System). L'aspetto tecnologicamente più rilevante, reso possibile dalla piattaforma Piracy Shield (i cui requisiti tecnici e operativi sono stati aggiornati con la delibera n. 48/25/CONS), è la natura dinamica dell'ordine: l'ottemperanza richiede anche il blocco di ogni altro futuro nome di dominio, sottodominio, o indirizzo IP (incluse variazioni del nome o semplici declinazioni/estensioni, i cosiddetti top level domain), che consenta l'accesso ai medesimi contenuti diffusi abusivamente.
Il soggetto titolare dei diritti (Sky) è incaricato di comunicare all'Autorità, tramite successive segnalazioni, i nuovi nomi a dominio e indirizzi IP sui quali il contenuto trasmesso in diretta risulta disponibile in violazione. L'AGCOM, tramite Piracy Shield, comunica tali informazioni ai destinatari, che devono procedere al blocco. Ai prestatori di servizi è stato concesso un termine di 24 ore dalla notifica per implementare la disabilitazione dell'accesso, con contestuale reindirizzamento automatico degli utenti verso una pagina internet informativa. L'ordine cautelare è stato notificato ai prestatori di servizi e prevede sanzioni per l'inottemperanza, che includono l'informazione all'Organo Collegiale e la comunicazione agli organi di polizia giudiziaria. È prevista comunque la possibilità per gli uploader o i gestori del sito di porre fine alla violazione, nel qual caso l'ordine cautelare verrebbe revocato.
L'efficacia di questo provvedimento dimostra la crescente determinazione delle autorità di regolamentazione nell'utilizzare strumenti rapidi e automatizzati, come Piracy Shield, per contrastare la diffusione massiva e sistematica di opere protette.
Articolo a cura di Simone Rossi
per "Digital-News.it"
(twitter: @simone__rossi)