Proponiamo qui di seguito l'intervista al direttore di Sky Sport Giovanni Bruno nella sua interezza, realizzata in esclusiva dal portale Playitusa.com, per mano del suo coordinatore redazione MLB Renè. I temi trattati, visto l'orientamento del portale sopra citato, spaziano tra i vari sport USA, ma si trovano temi interessanti circa l'eventuale approdo di NASN(North American Sports Network) all'interno del bouquet Sky. Inoltre, si affronta il tema dei diritti sportivi legati a NFL, MBL, NHL, NBA ed NCAA, con delle spiegazioni, che molti sconoscono, relative alla nascita di nuovi canali (e l'iter affinché ciò avvenga) e le logiche di mercato che impongono di compiere delle scelte, che alcune volte scontentano qualche abbonato.
Iniziamo parlando forse della questione più spinosa: ci sono voci in giro di un possibile rinnovo dei diritti MLB da parte di Sky. C’è qualcosa di vero?
Stiamo vedendo. Negli anni passati le cose sono andate piuttosto bene, ma non così quest’anno. Questo non significa non valutare l’acquisto, ma ora non è una priorità. Per adesso lo accantoniamo, ma poi potremmo tornarci sopra in un secondo momento. E’ un punto interrogativo ancora da discutere con l’amministratore delegato.
E quando potremo avere delle certezze maggiori in tal senso?
Direi tra un paio di mesi.
Questo discorso vale anche per l’NFL?
Beh, intanto godiamoci il Super Bowl, che è l’evento principale. Per quanto riguarda il football comunque da un puro discorso di numeri non ci sono davvero problemi perché sta andando benissimo e l’interesse è molto maggiore rispetto al baseball.
Invece per quanto riguarda l’NHL?
L’NHL si è tagliata fuori da sola. Purtroppo un anno di sciopero taglia fuori qualsiasi interesse televisivo facendo perdere credibilità. Noi non avevamo neanche previsto l'estromissione, ma a tutti gli effetti si è auto-esclusa. Poi è difficile riconquistare certe fette di mercato. Gli sport e fenomeni di costume americani in particolare vanno e vengono come interesse.
Ad esempio il wrestling, che possiamo considerare come fenomeno di costume americano, è in calo a sua volta. Invece è in netta crescita il poker, sul quale registriamo grandissimo interesse: è piacevole, divertente ed è gradito agli italiani. Al di là del fatto che possa piacere individualmente il baseball o il football o il cricket, noi dobbiamo sempre ragionare in base alle somme ed offrire al pubblico ciò che vuole.
Quindi voi avete ampiamente fatto i vostri sondaggi, traendo le vostre conclusioni su quanti abbonati perdereste tagliando eventualmente il baseball.
Assolutamente si. D’altronde prenderemmo più abbonati con altri sport. Le considerazioni si fanno sempre in base a quanti abbonati uno sport possa far guadagnare o perdere e questo vale per tutto. Noi siamo un’azienda che si basa sugli introiti provenienti dagli abbonati, ed in base a questi si fa il budget, ed in base al budget si fanno le scelte.
Io non vengo dal calcio, ma è l’unico sport che la faccia da padrone in qualsiasi situazione e con qualunque crisi. Ci può essere Calciopoli, ma non cambia niente. Va sempre forte e si riflette come numeri sugli ascolti. Di conseguenza, noi cerchiamo di farlo bene ed offrire un buon prodotto, ma è innegabile che per gli altri sport ci siano delle scelte da fare.
L’NBA invece va benissimo ed è confermata, giusto?
Si, l’NBA va avanti molto bene ed abbiamo organizzato anche la Notte Bianca (la notte scorsa, ndr) che secondo me è una delle più belle cose che si possano fare. Offriamo molti spazi e molte partite, quindi non ci sono problemi. In virtù di questo e del fatto che il football stia andando molto bene dopo un periodo di calo, posso garantire che gli sport americani non spariranno.
In ogni caso anche se per motivi di budget alla fine il baseball fosse tagliato, possiamo sempre sperare che rientri negli anni successivi?
Certamente. La logica è sempre quella degli ascolti. Noi non abbandoniamo nulla, e magari quest’anno per problemi di ascolti possiamo tagliare, ma continueremo a considerare la riacquisizione totale o parziale dei diritti negli anni successivi. Si può comprare solo la fase conclusiva, oppure solo alcune partite.
In America ad esempio i diritti sono suddivisi tra varie emittenti e non vengono comprati in blocco. E’ un’operazione che potremmo valutare. Diciamo che teniamo sempre in considerazione ogni eventualità. L’unica cosa che posso garantire con certezza è che l’NHL non sia proprio valutata per la poca credibilità che ha attualmente.
Per l’MLB invece noi crediamo molto anche nel commento di Elio e Faso che è assolutamente particolare e che rientra tra i fiori all’occhiello della rete. Dobbiamo però fare i conti col numero di spettatori e coi costi. La nostra attitudine è quella di rispettare e soddisfare tutti gli abbonati, fossero anche 5, ma se poi questi 5 non aumentano ed invece altri sport garantiscono una maggior crescita magari a costi inferiori, anche questo è da considerare, al di là della passione. E’ un ragionamento che dobbiamo applicare costantemente ed è un motivo per il quale, ad esempio, dobbiamo rinunciare allo sci sulle nostre reti.
Parliamo di cifre: quanti appassionati si abbonano allo Sport di Sky per seguire gli sport americani?
Prima si poteva stabilire con facilità per le modalità di abbonamento che c’erano. Adesso invece non lo si può determinare. Gli ascolti ed il seguito li valutiamo noi in base ad indagini e sondaggi interni che facciamo, ma non si tratta di dati ufficiali divulgabili.
La grande speranza per noi appassionati rimane quella del canale tematico di sport americani. C’è la possibilità che questo sogno si avveri? Naturalmente mi sto riferendo al possibile avvento di NASN Europe in Italia. Ci è stato comunicato dalla loro direzione che sono in corso trattative con Sky.
Si, c’è stata una trattativa iniziale con loro ed i contatti sono stati estremamente promettenti. Il problema con queste cose, in genere, è che ci vuole tempo e non dipende solo da me. Devono essere fatte valutazioni economiche da parte di chi i soldi ce li mette perché non sono progetti che prendono vita da un giorno all’altro. Noi trasmettiamo 165 canali ed ora c’è una trattativa che poi magari tra alcuni mesi o un anno potrà essere chiusa. Quello che posso dire è che il rapporto sia positivissimo, ottimo. Le idee ci piacciono e ci possono essere di grandissimo aiuto, ma i contatti sono allo stato iniziale e ci vuole tempo.
Quindi si parla di tempi lunghi. Dobbiamo essere pazienti.
I canali richiedono di tempi lunghi per la messa in onda. Fox Crime ad esempio non è nato dalla mattina alla sera, ma dopo 8-9 mesi di lavoro. Abbiamo iniziato a parlare coi dirigenti di NASN ai primi di dicembre ed ora dobbiamo valutare la loro proposta. Noi fra l’altro stiamo cercando di fornire una programmazione molto italiana, pur mantenendo spazi consistenti per gli sport stranieri ed in particolare americani. L’NBA ad esempio ha parecchi spazi fissi. Lo sport d’oltreoceano è poi sempre stato di interesse per me, sin dai tempi in Rai quando feci trasmettere qualche rubrica di NBA, purtroppo senza troppi successi.
Noi di Sky però vogliamo fornire una programmazione adeguata anche alla potenziale nicchia di abbonati che possono vedere i loro sport preferiti solo con noi, ma dobbiamo sempre fare le nostre valutazioni.
Ma, tornando a NASN, per motivi del genere, è possibile che venga annesso solo come canale d’opzione, lasciando che siano poi gli appassionati ad abbonarsi, o sarà inserito nel bouquet dello sport?
E’ anche a questo che mi riferisco quando parlo di tempi di valutazione. Dobbiamo fare le nostre analisi e capire se il canale vada inserito nel pacchetto sportivo oppure “à la carte”. Noi facciamo valutazioni continue in questo senso e facciamo eventualmente anche marce indietro, come per esempio con Sailing Channel, che inizialmente era a pagamento e poi è stato passato nel pacchetto sportivo a seguito di analisi che lo indicavano come idoneo a questo impiego. Abbiamo notato, ad esempio, che a livello sportivo era più seguito quando si iniziava a parlare di America’s Cup, mentre in altri momenti aveva connotazioni diverse. Un po’ come gli ascolti del football che incrementano notevolmente man mano che ci si avvicina al Super Bowl.
L’MLB invece purtroppo non ha un rendimento simile, se non quando vengono risvegliati momenti particolari, come le storie di Red Sox e White Sox associate a tradizioni e scaramanzie antiche. Insomma, parliamo di storie che solleticano l’interesse della stampa e che attirano il pubblico. In questi casi la curiosità sale.
Noi viviamo di interesse del pubblico. Posso anche fare un esempio concreto a riguardo. Quest’anno ci saranno i campionati mondiali di cricket. Se per caso a marzo uscissero sui giornali delle storie curiose ed interessanti, il pubblico vorrà vedere alcune partite, ed a quel punto noi potremmo anche prendere in considerazione la possibilità di proporle. In quel caso valuteremmo l’offerta, i costi, la modalità di vendita e l’interesse del pubblico. Non abbiamo costrizioni o problemi di palinsesto da questo punto di vista. Questo chiaramente è solo un esempio, ma nel 1992 fu fatto da Telepiù perché il Sudafrica usciva dall’apartheid, quindi era una notizia interessante.
In poche parole è un po’ presto per poter dire come finirà la storia con NASN, per poter dare notizie più precise ed accurate a riguardo, visto che ci possono essere svariati sviluppi.
Posso ripetere che il discorso sia positivo e che l’approccio iniziale sia stato ottimo. E’ presto per discuterne maggiormente perché chi gestisce tutti i canali deve prendere delle decisioni. Non si tratta solo dei canali sportivi, ma c’è un iter che riguarda dei permessi da ottenere, che non dipendono da me. Bisogna andare coi piedi di piombo e lavorarci sopra.
In ogni caso, qualora entrasse nel mercato italiano, a voi converrebbe dal punto di vista dei diritti? Non dovreste più spendere soldi per i diritti NFL ed MLB ad esempio.
E' importante anche questo, ed è un po’ quello che è accaduto col tennis. Quando Telepiù e Stream si unirono, ci fu una sovrapposizione di diritti e Sky per un po’ ha avuto tutti i tornei dello Slam. In seguito, Eurosport, che è un canale del pacchetto sportivo, ha acquistato i diritti dell’Australian Open, del Roland Garros e dello US Open. Noi non abbiamo ripreso i diritti perché la nostra piattaforma già offre, tramite Eurosport appunto, questi tornei. E’ vero che noi potremmo coprirli meglio, orientando anche la trasmissione maggiormente verso gli interessi italiani, ma si tratta di diritti milionari e, considerata la copertura già offerta, non è il caso.
Poi però non si sa mai, ed è per questo che dico che bisogna procedere con cautela. Magari cresce l’interesse verso il football al punto da fornire un’offerta complementare, con loro che trasmettono alcune cose e noi altre, come avviene in America. E’ una cosa che accade già adesso con l’NBA con Sportitalia: noi mostriamo molte partite, e loro ne mostrano altre, diverse dalle nostre. Per un appassionato l’offerta può risultare anche maggiormente interessante e completa, potendo peraltro captare Sportitalia proprio sul satellite. In ogni caso bisogna poi sempre confrontare la volontà nostra con la logica dei costi.
Tornando al tennis per fare un esempio concreto, noi potremmo notare che ci sia un interesse particolare per il Roland Garros, che non c’è per l’Australian Open o lo US Open. In questo caso, potremmo valutare l’acquisto esclusivamente del Roland Garros nonostante sia a sua volta già coperto da Eurosport, per fornire una copertura assolutamente completa in compartecipazione, ma anche queste decisioni devono sempre passare l’approvazione in base al budget di rete. Talvolta infatti non è possibile fare ciò che si vuole proprio per questioni di costi, con le quali ci dobbiamo costantemente confrontare, anche perché purtroppo noi andiamo avanti solo in base ai soldi che arrivano dagli abbonamenti ed è nostro interesse e necessità fornire un’offerta adeguata.
Insomma, non potete permettervi di sbagliare una valutazione sull’acquisto o meno di alcuni diritti.
Precisamente. Se compriamo uno sport caro che non ci porta abbonamenti, non va bene. Nel settembre scorso, dopo il successo mondiale e con Calciopoli noi non abbiamo avuto incrementi negli abbonamenti. Uno dei motivi che ha portato Telepiù e Stream ad unirsi è stato che l’offerta individuale delle due non soddisfacesse il grande pubblico. Noi invece, con l’offerta globale, e con canali come Fox o col cinema, riusciamo a soddisfarlo e siamo riusciti così a superare i 4 milioni di abbonati. Poi è nostro obiettivo riuscire a soddisfare anche le varie nicchie di pubblico facendo rientrare le spese nel budget, ma non sempre è semplice.
Appena possiamo però lo facciamo. Nei vari telegiornali cerchiamo di dare informazioni, a volte facciamo gli studi pre e post-match. Quando c’è la possibilità di organizzare eventi come la Notte Bianca, che è un’esperienza indimenticabile, lo facciamo. Cerchiamo di rendere quanto più piacevole possibile l’esperienza con gli sport americani. Abbiamo anche ritrasmesso la storica partita degli 81 punti di Kobe Bryant. Inoltre da quest’anno abbiamo potuto trasmettere la diretta domenicale alle 19:00 dell’NFL, e ne abbiamo approfittato, quindi l’attenzione verso gli sport USA c’è sempre, e se vediamo che qualcosa possa riscuotere successo, la mettiamo in onda per far piacere agli appassionati.
Ha parlato della partita degli 81 punti. Ci sarà la possibilità in futuro di vedere su Sky partite storiche del passato? Non parlo solo di NBA, ma anche degli altri sport e dell’MLB qualora non doveste ricomprare i diritti.
Bisogna vedere, perché bisogna trattare con ESPN Classic ad esempio. Il problema in ogni caso è che i diritti scadono dopo un po’ di tempo e noi non possiamo più mettere in onda le partite. Ad esempio, il 31 dicembre sono scaduti i diritti sui mondiali di calcio e non possiamo più mostrare niente neanche volendo, nonostante le repliche continuassero a fare ottimi ascolti, e nonostante il nostro speciale dell’ultimo dell’anno abbia riscosso grandi consensi, con picchi sulla trasmissione di Italia-Germania, inimmaginabili per gli altri sport.
Se NASN dovesse essere acquisita dalla Walt Disney Corporation, come sembra possibile secondo alcune fonti, diventando a tutti gli effetti ESPN Europe, la trattativa potrebbe subire accelerate, essendo ESPN da anni vostra partner col marchio Classic e anche per i diritti di trasmissione di alcuni eventi sportivi come proprio le partite di MLB?
In realtà no, anche perché l’approccio è stato comunque più che positivo. Inoltre ci sono dei passaggi obbligati che non dipendono dal fatto di essere “amici” o altro. La direzione generale deve condurre le proprie indagini, fare analisi e chiedere permessi. Prima di aprire un nuovo canale bisogna che sia approvato per legge e bisogna superare svariati scogli burocratici, oppure chiuderne uno pre-esistente per aprirne un altro. Non è semplice. Adesso, fra l’altro, è appena partito il nostro canale Sky Show. E’ un canale più che amico: è un canale interno che abbiamo lanciato, ma nonostante tutto abbiamo dovuto aspettare 6 mesi per poter iniziare a trasmettere, e la stessa cosa si può dire per Fox Crime. Quindi il fatto che si tratti di partner privilegiati non cambia la situazione perché ci vuole tempo e bisogna superare passaggi obbligati che non dipendono da noi.
E’ dunque improponibile attendersi novità improvvise su questo fronte.
Assolutamente. Paradossalmente è più possibile che un domani noi acquistiamo i diritti MLB mandandoli in onda nel nostro palinsesto. In quel caso, potremmo iniziare a trasmetterli il giorno stesso su uno dei nostri canali pre-esistenti, ma per aprirne uno nuovo ci vuole tempo.
Fra l’altro è stato fatto già in passato, mandando in onda eventi paralleli anche sui canali Calcio.
Un punto che volevo chiederle è sulle vostre strategie su internet. Negli ultimi mesi avete potenziato Skylife, ma avete in programma altro? Alcune emittenti hanno iniziato a trasmettere video ed eventi on-demand sul proprio sito internet. Voi state prendendo in considerazione un’eventualità simile? Ad esempio potreste anche acquistare diritti di trasmissione di alcuni eventi solo via internet.
Internet è uno scenario continuamente mutevole. Ci siamo resi conto di quanto sia fondamentale dare una maggiore importanza a questo settore ed abbiamo cambiato la nostra impostazione a riguardo. Per dare più attenzione, è appena stato assunto un responsabile della sezione sportiva proprio esclusivamente per Skylife e sarà lui ad occuparsi delle varie strategie.
E’ comunque chiaro che i diritti di trasmissione televisiva e via internet abbiano costi diversi, quindi non escludo che in futuro si possa viaggiare su binari paralleli, ma sarà la struttura responsabile a dover decidere. Adesso è prematuro però, perché la struttura è ancora in via di definizione.
Qual è la vostra attitudine verso i contenitori? Ad esempio è sparito Sportime USA, come mai?
Abbiamo preferito inserire degli spazi fissi con differite e mostrando più eventi, ottenendo netti aumenti di pubblico in quella fascia. Le curiosità e le notizie sono state spostate nello Sportime normale, mentre abbiamo deciso di privilegiare spazi fissi complementari alle dirette notturne, studiate appositamente per i grandi appassionati, che preferiscono stare svegli di notte piuttosto che vedere la differita o sintesi il giorno dopo.
Tornando agli spazi fissi, con quella scelta noi abbiamo avuto circa il 30% degli ascolti in più, che per noi significa anche sopravvivenza e promozione degli sport. Questo aumento ci permette di mostrare più eventi, che vengono conseguentemente a loro volta più seguiti. Le seconde serate ed i weekend di mattina hanno funzionato molto bene per noi.
C’è una qualche possibilità di vedere la March Madness?
Vale sempre lo stesso discorso: se riusciremo a ritagliare uno spazio nel budget, ci interesseremo anche dell’NCAA. Qui, però, vorrei dire che chi vende i diritti dovrebbe rendersi conto che quando vengono fatte richieste bisognerebbe prima valutare la diffusione di uno sport nel mercato di riferimento. Ci siamo trovati davanti a richieste assolutamente improponibili, come anche per l’Heineken Cup di rugby, alla quale abbiamo dovuto rinunciare perché ci chiedevano una copertura ed un sacrificio economico pari agli inglesi, che hanno un mercato totalmente diverso.
Se l’NCAA facesse uno sforzo nei nostri confronti, potremmo prendere in considerazione la riacquisizione dei diritti. Ma loro devono avere interesse a vendere il proprio prodotto a noi. Potrebbero chiederci di meno economicamente, oppure offrirci di più, come dei magazine promozionali. Dovrebbero anche pensare che più interesse generano, più possono chiederci magari in futuro per eventuali rinnovi, anche perché è difficile che oggi qualcuno si abboni solo per l’NCAA. Ma per generare quell'interesse bisogna prima promuovere lo sport.
E’ un po’ ciò che ci ha spinto a rinunciare alla Golden League di atletica. Erano eventi “spot”, ossia eventi fini a sé stessi, ma loro si sono ostinati a chiederci cifre improponibili. Noi abbiamo dovuto rinunciare e loro hanno venduto i diritti a cifre ribassate ad altri, dove però hanno generato audience minore, senza che convenisse a nessuno.
Gli eventi “spot”, come la March Madness o la Golden League non generano abbonamenti, perché nessuno si abbona per almeno un anno per vedere un singolo evento. Un conto è, ad esempio, mostrare solo il Giro d’Italia di ciclismo, mentre ben altro è mostrare il Giro, il Tour, la Vuelta, il mondiale e tutte le Classiche, fornendo un’offerta completa che copra la maggior parte dell’anno. Noi dobbiamo fornire offerte complete, e quindi chi vende gli eventi singoli dovrebbe anche tenere a mente la tipologia di ciò che offre. Purtroppo dobbiamo confrontarci con queste strategie.
Ricapitoliamo in definitiva: NBA sicura, NHL tagliata fuori, NFL confermata, MLB ad alto rischio.
Si, diciamo che l’NFL non ha alcun problema, mentre per l’MLB il discorso è più negativo che positivo, sebbene non escludiamo nulla. Ma, come detto, ci dobbiamo sempre confrontare con le leggi del budget. Se potremo, trasmetteremo il baseball.
Ci sono alcuni sport che non abbiamo mai trasmesso o che non trasmettiamo, come il nuoto o lo sci. Noi saremmo capaci di coprirli adeguatamente e sono anche sport che ci piacciono, ma alla fine si tratta di scelte di mercato e di budget. Andremo avanti però cercando di trasmettere al meglio quello che possiamo.
Se le trattative andranno in porto poi, ma non dipende da me, apriremo una collaborazione con NASN e per l’MLB magari cercheremo di ritagliare una fetta di budget.
La linea dura che siamo costretti ad avere con l’NHL sicuramente non l’avremo con l’MLB o con altri sport. Purtroppo l’hockey ha generato una situazione particolare che per il momento non si può sbloccare.