Finale Tennis Coppa Davis 2025, Italia - Spagna (diretta tv Rai 1 e SuperTennis)
News inserita da: Simone Rossi (Satred)
Fonte: Digital-News (original)
Un duello che riporta la storia al centro,
(diretta tv Rai 1 e SuperTennis)
con due squadre ridisegnate dalle assenze
e un equilibrio che promette scintille fin dal primo scambio.
Diciannove anni di attesa si concludono a Bologna, dove la storia del tennis si prepara a scrivere un nuovo capitolo: Italia e Spagna si incontreranno per la quattordicesima volta in Coppa Davis, ma per la prima volta assoluta in una finale. L'appuntamento con l'"insalatiera" è fissato per le 15, con gli Azzurri a caccia di un traguardo monumentale: diventare la prima nazione a conquistare tre titoli consecutivi nell'era successiva all'eliminazione del Challenge Round, un'impresa che non si verifica dal quinquennio dominato dagli Stati Uniti tra il 1968 e il 1972. La posta in gioco è altissima, sia per l'Italia, che punta al quarto titolo complessivo nella sua storia, sia per la Spagna, che cerca di sollevare il trofeo per la settima volta, eguagliando così la Svezia al quinto posto nella classifica all-time.
Il 21 novembre 2025, nel venerdì dedicato alla semifinale di Coppa Davis Italia-Belgio, in termini di ascolto tv è stata la quarta giornata con più spettatori medi nella storia di SuperTennis, 182.175 persone, con uno share del 2,12%. In totale, 2.826.067 persone hanno visto SuperTennis almeno per un minuto. Merito anche delle emozioni del confronto tra Flavio Cobolli e Zizou Bergs, decimo più visto nella storia di SuperTennis in termini di ascolto medio (692.381), ovvero il numero di spettatori che in media ha assistito ad ogni minuto del programma, e quinto per contatti (2.008.914), ovvero il numero di persone che ha assistito al match almeno per un minuto. Il confronto si è aperto con il singolare tra Matteo Berrettini e Raphael Collignon, seguito in media su SuperTennis da 554.365 spettatori con uno share del 5,56%, e su Rai1 da 1.354.094 persone (13,59% di share). Se si suddivide l'ascolto del match per periodi di 5 minuti, il picco in termini di ascolto medio (662.078 spettatori) e di share (6,08%) si registra tra le 17.40 e le 17.45, subito dopo il break con cui Matteo è passato a condurre 4-3 e servizio nel secondo set. In termini di contatti, invece, il picco è immediatamente successivo: tra le 17.45 e le 17.50, nei minuti in cui Berrettini chiudeva l'incontro, 717.798 spettatori hanno guardato almeno per un minuto SuperTennis.
Per il match tra Flavio Cobolli e Zizou Bergs 4 televisori ogni 100 accesi durante la partita erano sintonizzati su SuperTennis. Su Rai1, invece, il match ha attirato una media di 3.008.323 spettatori, con uno share del 17,71%, e raggiunto, come contatti, 12.349.139 persone. Se si considera l'ascolto del secondo singolare per periodi di 5 minuti, nella parte conclusiva del tie-break, e del confronto Italia-Belgio, si registrano i picchi di ascolto medio (882.437 spettatori) e di contatti (940.537) su SuperTennis.
L'Italia ha raggiunto la finale anche nel 1960, 1961, 1976 (prima vittoria), 1977, 1979, 1980, 1998, 2023 e 2024 (vittorie in successione, quest'ultima contro l'Olanda). La vittoria di un terzo titolo consecutivo in Davis Cup, unita ai successi consecutivi della squadra femminile nella Billie Jean King Cup, renderebbe l'Italia la prima nazione a detenere entrambi i titoli per due anni di seguito dal 1981-82, quando l'impresa riuscì agli Stati Uniti.
Questa finale arriva in un contesto insolito, segnato da assenze pesanti che hanno ridefinito gli equilibri in campo. L'Italia (attualmente n. 1 nel ranking di Coppa Davis) ha dovuto rinunciare ai suoi leader, Jannik Sinner e Lorenzo Musetti, mentre la Spagna (n. 10 nel ranking) è priva del suo asso Carlos Alcaraz, fermato da un edema muscolare al bicipite femorale destro, e di Davidovich Fokina. Nonostante le defezioni, entrambe le squadre hanno dimostrato grande carattere nel loro percorso verso l'atto conclusivo. Gli Azzurri, guidati dal capitano Filippo Volandri, hanno superato l'Austria e in semifinale hanno sconfitto il Belgio per 2-0. La vittoria contro il Belgio è stata suggellata da un'epica battaglia nel singolare, dove Flavio Cobolli ha avuto la meglio su Zizou Bergs al termine di un tie-break decisivo terminato 17-15, il sesto più lungo nella storia della competizione, con entrambi i giocatori che hanno avuto ben sette match point a disposizione. La Spagna del capitano David Ferrer ha avuto un percorso altrettanto combattuto, battendo la Repubblica Ceca per 2-1 e poi la Germania con lo stesso punteggio in semifinale. Contro i tedeschi, Pablo Carreño Busta ha recuperato da uno svantaggio di 1-6 nel tie-break del secondo set per assicurarsi la vittoria su Jan-Lennard Struff, prima che Jaume Munar cedesse ad Alexander Zverev, rendendo decisivo il doppio, dove Marcel Granollers e Pedro Martinez hanno interrotto la striscia di otto vittorie consecutive dei doppisti tedeschi Krawietz e Puetz.
Sarà la prima sfida tra le due nazioni con il formato al meglio dei tre incontri. Nonostante l'Italia sia in vantaggio nel computo totale degli scontri diretti per 7-6, le ultime tre sfide hanno visto il trionfo della Roja. Storicamente, l'Italia aveva dominato i primi decenni: tra il 1932 (il primo incontro) e il 1992, gli Azzurri erano in vantaggio per 6-2. Tuttavia, dal 1994 in avanti, la tendenza si è invertita, con la Spagna in testa per 4-1, interrompendo la serie solo nel 1997.
È proprio il match del 1997, i quarti di finale del World Group a Pesaro, a rimanere impresso nella memoria collettiva come l'ultimo successo azzurro in casa contro gli iberici. Lì si consumò l'impresa di Omar Camporese, allora numero 167 del mondo, capace di sconfiggere il numero 8 Carlos Moyá. L'incontro fu una maratona: Moyá vinse i primi due set al tie-break, portando la sfida su un binario potenzialmente fatale per Camporese. Moyá ricordò in seguito le difficoltà: "Si poteva anche temere che sarei crollato alla distanza, dopo tanto tempo senza match al meglio di 5 set e di così alto livello". A contribuire alla sua frustrazione fu un errore cruciale: "ricordo che avevo perso un set point con un doppio fallo". Ma Camporese, spalleggiato dal pubblico, trovò una riserva inaspettata di energia, chiudendo 6-7, 6-7, 6-1, 6-3, 6-2. Riflettendo su quell'indimenticabile giornata, Camporese confessò che la vittoria fu "una sorpresa, fu una partita molto importante per me, fu una spinta importantissima per rimettermi in carreggiata e sentirmi di nuovo forte ed importante". Nonostante avesse perso i primi due parziali, il tennista sentiva di essere competitivo: "Quei tie-break li persi, ma senza stress, senza essere dominato o domato, ero lì lì, non avevo pressione, tutta la squadra era con me, era doveroso tentare".
L'ultima volta che le due nazionali si sono incrociate è stato nei play-off del World Group del 2006, a Santander. Quell'occasione è particolarmente significativa, poiché vide in campo entrambi gli attuali capitani: Filippo Volandri e David Ferrer. Volandri vinse il suo primo match contro Tommy Robredo. La Spagna, tuttavia, si impose complessivamente per 4-1, con Ferrer che vinse il quinto incontro, ormai ininfluente, contro Andreas Seppi. Oggi, i due ex contendenti si ritrovano sui lati opposti della panchina, ciascuno con una filosofia ben precisa riguardo all'importanza della storia.
Il capitano azzurro, Filippo Volandri, pur riconoscendo l'opportunità di entrare nella leggenda, preferisce concentrarsi sull'attualità, un approccio che riflette la tensione di una sfida secca. Di contro, David Ferrer ha espresso un netto distacco dai risultati passati che pure vedono la Spagna in vantaggio negli scontri più recenti, riconoscendo al contempo la forza dei rivali: "Le squadre sono diverse rispetto al passato. L'Italia ha giocatori incredibili, incredibili".