Viva l'Italia. Due medaglie d'oro in sport poco praticati e pochissimo visti, che bellezza. Anche se il prezzo da pagare è molto alto, più per i telespettatori che per gli atleti. Un vero tormento quegli infiniti replay e quel diluvio di interviste. E soprattutto quegli slanci retorici che vorrebbero essere toccanti e invece sono un irresistibile invito allo sghignazzo. Ma, tutto sommato, una volta tanto, si può anche sopportare la mamma di Valentina Vezzali, fortunatamente in grado di rintuzzare, quasi meglio della figlia, l'agghiacciante affondo di chi (nel nostro caso un riccioluto giovanotto biondo) premeva per sapere, microfono alla mano, quanto avesse influito nel-l'entusiasmante vittoria l'intervento divino.
Meno facili da digerire, sempre nel fioretto femminile, le ormai croniche disattenzioni di Raidue, capace di dimenticare completamente la prima semifinale, tra Giovanna Trillini e la coreana dal nome ostrogoto, per lasciar spazio all'intoccabile Tg2. E vero, la telecronaca della sfida è andata in onda, in diretta, su Raisportpiù, ma, di grazia, quanti spettatori sono in grado di captarne il segnale?
Sembra di parlare al muro. Nella notte le premiazioni del nuoto (le premiazioni, non le gare, si badi bene) hanno tolto l'onore del video a Potito Starace, proprio mentre nel secondo set stava incredibilmente strapazzando Rafael Nadal, mica un pincopalla qualsiasi. Che poi Starace abbia perso è un altro paio di maniche. Il buco, giornalisticamente parlando resta. Obietterà qualcuno: bisogna pur scegliere tra tante gare in simultanea.
Certo, basta vedere cosa fa Eurosport. Una rete, che, come dice il suo nome, non ha legami patriottici e quindi, a differenza della Rai, può tranquillamente ignorare la valanga di salamelecchi che sommergono il tricolore dopo ogni vittoria. Con esemplare elasticità, Eurosport salta da una disciplina all'altra, infischiandosene delle bandiere. Valutazione ineccepibile, destinata a non suscitare proteste: il pubblico che segue le Olimpiadi è un gradino più su di quello che freme per le balle del calciomercato.
Due perle, per finire. Sandro Fioravanti in ima batteria della staffetta 4x100 femminile stile libero: «Olanda, Stati Uniti, Australia: tre squadre europee al comando». Franco Lauro in un commento per il Tg3: «Giulia Quintavalle non era mai arrivata così in alto alla sua prima Olimpiade».
Massimo Bertarelli
per "Il Giornale"