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Mediaset, istruttoria Agcom su scalata Vivendi. De Puyfontaine venerdì in Consob

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Fonte: Ansa

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Economia

 Mediaset, istruttoria Agcom su scalata Vivendi. De Puyfontaine venerdì in Consob Nella guerra per Mediaset interviene il Garante delle comunicazioni: dopo l'esposto del gruppo di Cologno Monzese, l'AgCom ha aperto un'istruttoria per verificare, e se il caso eliminare, la formazione di posizioni dominanti nel Sistema integrato di comunicazioni. Il fondatore del gruppo Silvio Berlusconi torna intanto sulla vicenda, affermando di non potersi immaginare «Mediaset non guidata dalla mia famiglia». Sugli acquisti Vivendi, poi, ipotizza una strategia, una «azione di forza» dei francesi per far rinunciare il gruppo alle cause sulla mancata acquisizione di Premium. «Ci hanno fatto un ricatto - dice -, un'estorsione e quindi siamo in una battaglia di fronte a questa scalata ostile e pensiamo di resistere». Proseguono intanto gli accertamenti delle diverse autorità coinvolte. Consob ha convocato per venerdì mattina a Roma il ceo di Vivendi Arnaud de Puyfontaine. Potrebbe poi sentire anche esponenti Fininvest e Mediaset, anche se allo stato non risulta siano già stati convocati.

Quanto all'AgCom, il faro è il Testo unico dei servizi di media audiovisivi e radiofonici (Tusmar), che nell'articolo 43 fa riferimento alle posizioni dominanti nel sistema integrato delle comunicazioni. Vi si chiarisce che le imprese con ricavi nel settore delle comunicazioni elettroniche «superiori al 40 per cento dei ricavi complessivi di quel settore, non possono conseguire nel sistema integrato delle comunicazioni ricavi superiori al 10 per cento del sistema medesimo». Ebbene, Mediaset ha il 13,3% del Sic, mentre Telecom Italia, che vede in Vivendi il primo azionista con il 24,19%, è al 44,7% del mercato delle telecomunicazioni. Circa i tempi, l'istruttoria dell'autorità dovrà chiudersi entro 120 giorni dalla notifica (e per la notifica a Vivendi ci vorrà qualche giorno), con una possibile proroga di altri 60 giorni. Se venisse effettivamente appurata una violazione, l'authority interverrebbe poi con misure anticoncentrative, tutte ancora da valutare.

Non va infine dimenticato che dopo la denuncia il 13 dicembre firmata da Niccolò Ghedini, già l'indomani era emerso come la procura di Milano ha aperto un'indagine a carico di ignoti per manipolazione del mercato. Il faro del mercato resta intanto puntato sulle mosse di Vivendi. Considerando i volumi di scambio per il 6% visti oggi sul titolo Mediaset non è escluso che il gruppo sia già salito a ridosso del 30% come lunedì ha dichiarato di voler fare, senza aver per altro obblighi di comunicarlo, dopo aver segnalato ieri il superamento della soglia del 25% con una quota diventata nel dettaglio pari al 25,75% (il superamento della soglia rilevante successiva che impone una comunicazione - il 30% - implicherebbe anche l'obbligo di offerta pubblica di acquisto, Opa).

Così in Borsa le azioni del Biscione restano sotto i riflettori, con un rialzo del 2,8% a 4,56 euro. Tornando a Berlusconi, il leader di Forza Italia ha chiarito come nella partita in primo piano ci siano i figli:

«Io non mi sono mai occupato di queste cose, lascio che di Mediaset se ne occupino i miei figli che sono capaci di tutelare la sua italianità», ha detto.

Il 'Cav' si è poi lamentato di non poter reagire con acquisti (il gruppo rischia di dover lanciare l'Opa obbligatoria):

«Noi ci troviamo nell'assurda situazione di non poter fare acquisto di azioni perché la legge italiana impone che un socio possa comprare solo il 5% all'anno» (vale per chi sia già oltre la soglia di Opa). «I francesi hanno avuto buon gioco ad acquistare», ha segnalato.

Mentre Fininvest è salita solo a ridosso del 40%.

«Per arrivare al 51% - ha segnalato il fondatore - io spero che quei comitati per al difesa dell'italianità di Mediaset possano portarci a contare sul voto di circa il 20% delle azioni che sono nelle mani di differenti azionisti».

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