Ti Media: tempi lunghi per offerte non vincolanti. Domani comitato Mediaset
News inserita da: Simone Rossi (Satred)
Fonte: Adnkronos
Dovrebbe entrare nel vivo non prima di un mese la gara vera e propria per Ti Media: certo i tempi saranno più lunghi rispetto alla fine di settembre dal momento che la data del 24, indicata dalla società, riguarda il termine per l'arrivo delle offerte 'non binding', cioè non vincolanti per La7 e per gli impianti di trasmissione di Ti Media.
Se la notizia della manifestazione di interesse di Mediaset ha fatto crescere l'attesa da parte degli addetti ai lavori del settore per l'esito della gara, è comunque un dato di fatto che altri protagonisti della tv italiana hanno chiesto a Ti Media di vedere le 'cartè: in una dialettica competitiva è normale che si vogliano guardare da vicino i dati sensibili di un concorrente. Un ragionamento che rimanda a una sorta di atto dovuto per una società ben gestita che lo stesso gruppo di Cologno Monzese ha fatto trapelare.
Ciò detto, il fatto che l'advisor di Ti Media per la gara, Mediobanca insieme a Citi, abbia deciso di non inviare a Mediaset l'information memorandum con i dati sensibili non impedirebbe di fatto al gruppo televisivo di avanzare una proposta se lo ritenesse opportuno. È comunque altamente improbabile, a quanto apprende l'Adnkronos, che una decisione arrivi dal comitato esecutivo di Mediaset in programma domani.
Se infatti è vero che Mediaset è interessata sia alla società editoriale (La7) che a Ti Media broadcasting (Timb), società quest'ultima che è già stata separata dalla capogruppo, è altrettanto vero che una decisione di questo tipo non potrebbe non essere sottoposta a un consiglio di amministrazione. È quindi ancora tutta da giocare la partita sul futuro de La7. Per la data di lunedì prossimo, 24 settembre, un'offerta 'non binding' potrebbe giungere da tutti (o quasi) coloro che hanno avanzato una manifestazione di interesse, una quindicina di società e fondi in tutto. Con l'eccezione, secondo alcune fonti, di Al Jazeera che avrebbe già deciso di chiamarsi fuori.
Tra le società che partecipano alla gara per la tv figurano Cairo e Discovery, che in Italia controlla Discovery Channel. A tutto il gruppo sono interessati il fondo Clessidra di Claudio Sposito, tra i cui consulenti figura Marco Bassetti, già numero uno di Endemol, e 3 Italia, il cui management tuttavia sceglie la linea del no comment. Per gli impianti di trasmissione sono in lizza Abertis, Ei Towers di Mediaset e fondi internazionali specializzati in media e infrastrutture.
A tale riguardo i pareri dei tecnici e dei legali del gruppo di Cologno Monzese sarebbero orientati a considerare operativo il 'tetto' di 5 multiplex posto dalla normativa solo nei confronti dei soggetti partecipanti all'asta per le frequenze digitali che ha preso il posto del beauty contest indetto dal precedente governo. L'asta, a titolo oneroso, sarà bandita dal ministero dello Sviluppo economico non appena sarà pronto il bando di gara su cui è al lavoro l'Autorità per le comunicazioni. Viceversa, una delle motivazioni che hanno consigliato l'advisor di Telecom Italia a non inviare l'information memorandum a Mediaset riguardano proprio eventuali ostacoli antitrust alla vendita.
Il tetto dei 5 multiplex (reti digitali) a soggetto figurerebbe, secondo questa lettura, non solo nell'asta per le frequenze della tv digitale ma anche nella normativa: il riferimento in questo caso è a quanto previsto dalla delibera 181/09 cons Agcom, che dopo la trasposizione nella legge 88 del 2009, figura di nuovo nella legge 44 del 2012, quella che ha annullato il beauty contest
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