Come da "rumors" che si erano diffusi ormai da qualche giorno, il broadcaster commerciale britannico ITV ha annunciato ieri che tutti i suoi canali saranno disponibili dal prossimo autunno in alta definizione. Il canale ITV1 HD (assieme alla versione "scozzese" STV HD) è già presente sulla piattaforma Freesat via satellite e in chiaro ed è altresì disponibile, codificato, nell'offerta di Sky UK. I canali IVT2 HD, ITV3 HD, e ITV4 HD saranno invece una esclusiva Sky e per potervi accedere sarà necessario stipulare quantomeno il pacchetto di abbonamento base, comprensiva dell'offerta HD, dell'operatore pay tv britannico.
La mossa di ITV, soprattutto con riferimento all'ingresso dei canali nella piattaforma a pagamento, appare come un tentativo di rilanciare il gruppo, da tempo in difficoltà finanziarie e oggetto di un tentativo di scalata da parte di BSkyB (bloccato da OFCOM, l'autorità regolatrice delle telecomunicazioni e media) e sembra seguire le traccie di quanto accaduto già in Germania dove i gruppi commerciali più importanti hanno reso disponibili le versioni HD dei loro canali solo a pagamento, peraltro sulla piattaforma creata ad hoc HD+.
L'amministratore delegato di ITV, Adam Crozier, ha affermato che in prospettiva il gruppo si aspetta di ottenere circa la metà dei proventi da fonti non pubblicitarie e che il passaggio dei tre canali in HD in esclusiva in pay tv è parte di questa strategia. Le precedenti esperienze di ITV con la pay tv sono state disastrose. La piattaforma a pagamento ITV Digital (già On Digital) ha trasmesso i suoi 18 canali via digitale terrestre e via internet (servizi ONnet e ONrequest) dal 1998 al 2002 quando è stata costretta a chiudere travolta dai debiti e dalla concorrenza insostenibile di BSkyB.
La mossa di ITV, soprattutto con riferimento all'ingresso dei canali nella piattaforma a pagamento, appare come un tentativo di rilanciare il gruppo, da tempo in difficoltà finanziarie e oggetto di un tentativo di scalata da parte di BSkyB (bloccato da OFCOM, l'autorità regolatrice delle telecomunicazioni e media) e sembra seguire le traccie di quanto accaduto già in Germania dove i gruppi commerciali più importanti hanno reso disponibili le versioni HD dei loro canali solo a pagamento, peraltro sulla piattaforma creata ad hoc HD+.
L'amministratore delegato di ITV, Adam Crozier, ha affermato che in prospettiva il gruppo si aspetta di ottenere circa la metà dei proventi da fonti non pubblicitarie e che il passaggio dei tre canali in HD in esclusiva in pay tv è parte di questa strategia. Le precedenti esperienze di ITV con la pay tv sono state disastrose. La piattaforma a pagamento ITV Digital (già On Digital) ha trasmesso i suoi 18 canali via digitale terrestre e via internet (servizi ONnet e ONrequest) dal 1998 al 2002 quando è stata costretta a chiudere travolta dai debiti e dalla concorrenza insostenibile di BSkyB.