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Intesa dei 28 UE sull'accesso dei contenuti online sotto abbonamento anche all'estero

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Fonte: Ansa / Adnkronos

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Satellite / Estero

Intesa dei 28 UE sull'accesso dei contenuti online sotto abbonamento anche all'esteroIntesa dei 28 sull'accesso dei contenuti online sotto abbonamento, dai film alla musica sino allo sport, quando si viaggia all'estero. Si tratta di un primo passo verso la fine del geoblocking. I ministri Ue hanno dato il via libera alla proposta della Commissione senza introdurre, come si era rischiato in un primo momento, un limite numerico di giorni consentiti di utilizzo dei propri abbonamenti fuori dal Paese di residenza abituale, come alcuni Paesi tra cui anche l'Italia avevano inizialmente richiesto.

Il soggiorno all'estero deve però rigorosamente essere temporaneo, e spetterà quindi ai fornitori di contenuti verificare l'effettiva residenza dei loro utenti. Sarà quindi possibile leggere, mentre si è in vacanza in Grecia o un fine settimana per lavoro a Londra, i propri ebook o guardare film e partite di calcio a cui si è abbonati come a casa. Continuerà invece a non essere permesso acquistare un abbonamento per esempio a Sky Italia, e usufruirne se si risiede in modo permanente in Belgio. Ora potranno cominciare i negoziati con l'Europarlamento.

La proposta della Commissione Europea per contrastare il geoblocking, giudicata troppo timida da diversi osservatori, «noi pensiamo che non sia una soluzione timida, ma una sintesi equilibrata». Lo afferma il sottosegretario allo Sviluppo Economico con delega alle Tlc Antonello Giacomelli, a margine del Consiglio Trasporti, Tlc ed Energia, riunitosi oggi a Bruxelles.

«C'è sempre una lettura curiosa nei confronti dell'Italia - risponde Giacomelli in merito alle indiscrezioni secondo le quali il governo italiano avrebbe una posizione di difesa degli interessi di Mediaset e Sky - per cui le posizioni vengono sempre riferite alla tutela di qualche interesse particolare».

Il geoblocking è la limitazione dell'accesso ai contenuti online in base alla collocazione geografica dell'utente; tipicamente, contenuti accessibili dall'abbonato in patria, diventano inaccessibili quando lo stesso si trova all'estero.

«Peraltro - continua Giacomelli - non sarebbe nemmeno assurdo che il governo si preoccupasse di tutelare gli interessi del proprio sistema industriale. In realtà noi crediamo molto nel principio di favorire la massima diffusione dei servizi senza nessuna barriera». «Consideriamo anzi - continua Giacomelli - che alcuni toni nei confronti del ruolo degli Ott siano esageratamente allarmistici. Crediamo che la diffusione on line abbia favorito gli utenti, la concorrenza e che abbia mosso il mercato». «Abbiamo l'impostazione opposta - prosegue il sottosegretario - il che non ci impedisce di sapere che questo percorso deve avvenire nel rispetto dei diritti d'autore e dei diritti all'interno dei diversi Stati. Si tratta di individuare un percorso che sposa le opportunità del futuro, ma senza creare problemi ulteriori».

«D'altra parte - conclude Giacomelli - quando negli Usa si vendono i diritti per il baseball, si vendono sulla base degli Stati. C'è un diritto degli utenti che va salvaguardato e posto al centro, ma ci può anche essere un percorso progressivo che consenta anche l'evoluzione della gestione dei diritti e non crei uno strappo, che sarebbe un problema solo per Mediaset e Sky, ma anche per i produttori indipendenti italiani, che non hanno un'opinione diversa».

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