Si conclude questa sera alle 21,10 la prima edizione di Top Gear Italia, il programma di motori fatto di sfide al limite dell'impossibile con vetture di ogni tipo in onda su Sky Uno HD, che in questo ultimo appuntamento si è trasferito nel deserto del Marocco dove uno dei tre conduttori, Davide Valsecchi, verrà abbandonato. Gli altri due, Guido Meda e Joe Bastianich, dovranno darsi da fare per recuperarlo prima che il suo sistema di salvataggio smetta di funzionare. Ospite in studio di questa ultima puntata sarà Cesare Cremonini che cercherà di battere il miglior tempo di Max Gazzè ottenuto sulla pista di Top Gear.
Ma a Sky è già tempo di bilanci e Guido Meda, telecronista del motomondiale e vicedirettore di Sky Sport, è molto soddisfatto dell'esperienza. «Il bilancio è super positivo - ha spiegato - Ci siamo divertiti ma abbiamo anche imparato un sacco di cose, una vera e propria esperienza 'a crescerè sia nelle esterne che in studio. È stata una produzione molto impegnativa perché per chi guarda la televisione può apparire tutto facile, mentre la preparazione per noi è stata dura. Però siamo felici: siamo riusciti a destare interesse nello spettatore medio, e non solo in quello appassionato di motori. Quanto alla fine abbiamo improvvisato? Moltissimo».
Il rapporto con i suoi colleghi è stato il valore aggiunto per la buona riuscita del prodotto:
«All'inizio avevamo la difficoltà di conoscerci poco - ha proseguito Meda - ma man mano che lavoravamo insieme, abbiamo iniziato a fidarci l'uno dell'altro, a prenderci sempre più in giro, fino a diventare ottimi amici». «Un lato positivo e uno negativo dei miei compagni di lavoro? - ha proseguito - Joe Bastianich ha una capacità e una velocità di ragionamento spiccatissima, ma mai andare in macchina con lui perché non conosce la paura e 'le regole della buona frenatà, mentre Davide Valsecchi è buono, generoso e simpaticissimo, ma ha il grande difetto di andare troppo forte per noi».
Il pubblico adesso si aspetta che 'Stig', il pilota segreto che appare sempre con il casco in testa in modo da renderne impossibile il riconoscimento, prima o poi si sveli, ma Guido Meda ha subito chiarito che
«Stig è un segreto anche per noi conduttori, io non so chi sia, ma certamente è un pilota fortissimo, credo sia un grande professionista anche se a me piace immaginare che se si toglie il casco, dentro non ci sia niente. Su Facebook hanno provato a ipotizzare alcuni nomi, ma è un'assoluta sciocchezza».