Il modello 'freemium' applicato alle Olimpiadi: le innovazioni Sky e le ultime edizioni dei Giochi
News inserita da: Giorgio Scorsone (Giosco)
Fonte: Digital-Sat (original)
Ancora un solo giorno ci separa dalla cerimonia d'apertura dei XXX Giochi Olimpici di Londra 2012, prevista per domani sera alle 22.00 all'Hyde Park nella capitale inglese e trasmessa in tv in Italia da Rai 1, da Eurosport (anche in HD) e da Sky Sport su addirittura tre canali (Sky Olimpiadi 1 HD, Sky Uno HD e Sky Olimpiadi 3D). Molte sono le novità televisive di questa edizione, che segnano la 'prima volta' di Sky (dopo l'edizione invernale di Vancounver due anni fa): com'è cambiata la copertura dei Giochi negli ultimi sedici anni? Ecco una breve sintesi.
Lo spunto nasce da una riflessione partorita inizialmente sul mio blog, che mi ha portato ad analizzare l'offerta televisiva italiana in occasione delle ultime edizioni dei Giochi Olimpici. Dalle ricerche fatte sono emerse alcune curiosità (come un promo di Tele+ che vi proponiamo in questa pagina) e la certezza che le prossime saranno le Olimpiadi più coperte di sempre, anche in ottica crossmediale.
Ma procediamo con ordine, partendo dall'edizione del centenario, tenutasi ad Atlanta nel 1996: a quei tempi la Rai - che deteneva i diritti esclusivi di trasmissione - non aveva nemmeno il canale olimpico, introdotto solo quattro anni dopo. La programmazione (esclusivamente sulle reti generaliste, le uniche esistenti) coinvolgeva tutti e tre i canali: si partiva su Raitre al pomeriggio, si passava poi sui Raiuno nella fascia preserale per poi ritornare su Raitre in prima serata, continuando su Raiuno nella seconda serata e su Raidue per tutta la notte. Un incubo per il povero appassionato che doveva armarsi di santa pazienza e di zapping sfrenato.
Come detto, a Sydney viene introdotta la rete olimpica (in quel caso Raitre), ma la più grande novità è la sinergia che la Rai mette in piedi con Tele+: in un tempo in cui gli affari tra la tv di stato e la pay non erano insoliti (addirittura viale Mazzini era azionista di minoranza di Telepiu) sul canale Tele+ Nero finiscono gli incontri di cinque sport - calcio, basket, volley, tennis, boxe -, ma quasi sempre in differita. Qui di seguito il promo (scovato da Simone Rossi) risalente al 2000 con cui Tele+ pubblicizza l'evento olimpico:
Ultima curiosità da Sydney: il direttore di Rai Sport e capo delegazione olimpica della tv pubblica era Giovanni Bruno, oggi direttore progetti editoriali speciali (tra cui anche le Olimpiadi) di Sky Sport.
Nel 2004 ad Atene la Rai adotta finalmente il doppio canale: non più sulla pay, ma su Rai Sport Satellite in chiaro per tutti su Hotbird e sul nascente digitale terrestre (è l'anno della legge Gasparri). La copertura del flusso satellitare è però limitata ad un contenitore giornaliero nella fascia pomeridiana e serale nel quale vengono proposte dirette e sintesi delle gare della giornata. Il salto di qualità però inizia a vedersi a Torino, nel 2006, con le Olimpiadi Invernali prodotte dalla Rai: non solo tv, ma anche - per la prima volta - web e mobile, con lo streaming dei flussi televisivi e di alcuni feed di servizio con le altre gare ed anche le prime sperimentazioni Dvb-H, lo standard ritenuto allora come il futuro della televisione mobile.
Da questa esperienza nasce l'offerta messa in piedi per Pechino, la migliore della Rai di sempre: due canali tv con le gare (Raidue e Rai Sport Più) e sei flussi web con le competizioni integrali in diretta. In più i primi test dell'HD (che Sky aveva introdotto due anni prima in occasione dei vittoriosi Mondiali di calcio in Germania) sul digitale terrestre con il canale Rai Test HD nelle sole zone di Roma, Torino, Milano, in Sardegna e in Valle d'Aosta con una selezione di tre ore giornaliere trasmesse in differita in seconda serata.
Poi però arriva Sky, che della tecnologia audiovisiva è l'indiscusso innovatore in Italia, ed ecco che i quattro anni di distanza sembrano secoli: l'Alta Definizione a Londra sarà la norma, con dodici canali HD ed anche uno in 3D, frutto dell'esperienza del primo canale esclusivamente in tre dimensioni che solo Sky ad oggi riesce ad offrire. E poi l'interattività, il mosaico, il Medal Alert... tutti 'giochini' nati sulla pay e che oggi rappresentano ancora un fattore di differenziazione rispetto all'offerta free che va via via impoverendosi di sport. Non dimentichiamo poi la novità rappresentata da Sky Go, un servizio decisamente utile per chi anche in vacanza non vuole rinunciare a seguire i Giochi, e la possibilità di interagire tramite twitter e facebook con telecronisti e talent, grazie all'hashtag #skyolimpiadi.
Della partita a Londra sarà anche la Rai, ma le forti limitazioni sul monte orario, sul numero degli inviati e sull'ordine delle interviste non permetterà alla tv di stato di competere ad armi pari. I progetti di Sky e la sua prontezza di riflessi dimostrata in occasione del negoziato con il CIO inducono a pensare (e si hanno già le prime certezze) che la pay-tv guidata da Andrea Zappia sia pronta a mettersi in gioco anche sul campo dello sport più 'popolare', quello olimpico, da sempre appuntamento riservato alle grandi platee della tivù generalista. Il modello che va affermandosi - accentuato anche per colpa della crisi - è però quello dei Mondiali 2006: l'evento integrale sulla pay e il 'meglio' anche sulla free, non a caso gli esperti lo chiamano 'freemium'; sarà in questo modo che vedremo le Olimpiadi e anche la Formula 1 dal prossimo anno e il Motomondiale dal 2014. Ma se in cambio di questo 'sacrificio', l'offerta tv viene via via arricchita di cotante innovazioni, potremmo benissimo dire che il gioco vale la candela. O no?
Giorgio Scorsone
per "Digital-Sat.it"
(twitter: @giorgioscorsone)