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Giacomelli in Vigilanza Rai: "Pronti a discutere su futuro sistema televisivo"

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Fonte: Ansa

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Ministro Giacomelli in Vigilanza Rai: "Pronti a discutere su futuro sistema televisivo"APERTI A DISCUTERE SU RISORSE PUBBLICITARIE - «Quello delle risorse del sistema televisivo e' un tema su cui fare una riflessione più approfondita in un momento come questo in cui la pubblicita' e' una risorsa scarsa. Ho spiegato alle aziende che hanno sollevato questo argomento che una riflessione di questo tipo e' tutt'altro che fuori luogo». Lo ha detto in audizione in commissione di Vigilanza il sottosegretario alle Comunicazioni, Antonello Giacomelli, parlando della richiesta di Mediaset e La7, in particolare, di modificare i tetti pubblicitari della tv pubblica a seguito delle maggiori risorse che deriveranno dall'introduzione del canone in bolletta. «Sono contento dell'insistenza con cui si pone il tema, perché si da' per scontato che la nuova normativa sul canone funzionera' - ha proseguito -. Il dibattito va pero' ripreso all'indomani di un punto di verifica concreto. C'e' disponibilita' a una discussione sul tema delle risorse, ma questo comporta una definizione implicita del valore delle risorse alla quale chi ha la responsabilita' della loro gestione deve attenersi». «Immagino che sia una sorta di attesa ad aver impedito al cda di lavorare a un vero piano industriale - ha proseguito -, limitandosi a indicazioni di massima. Mi auguro che l'acquisizione di altri elementi consenta di andare avanti su questa strada, in modo che ognuno si assuma le proprie responsabilita'». Giacomelli ha parlato anche dell'attenzione dei talk show di La7 al canone in bolletta. «Mi piace constatare - ha sottolineato - che fino alla nostra iniziativa sul canone c'era il quieto vivere sull'evasione, su cui si sono attestati persino i più tenaci conduttori delle tv private che non hanno trovato occasione di approfondimento. Ora li vedo, invece, scopritori della complessita' di questa nostra iniziativa». 

NESSUNA EPURAZIONE, SERVE RINNOVARE TALK - «Che i talk show raggiungano una parte limitatissima di spettatori e' un'affermazione che si puo' leggere nei dati e che tutti siano alla ricerca di un nuovo modello che faccia approfondimento mi pare stia nelle cose». Lo ha detto in commissione di Vigilanza il sottosegretario alle Comunicazioni Antonello Giacomelli, negando che siano in corso epurazioni. «Occorre capire - ha spiegato - come declinare l'informazione per il grande pubblico e fare in modo che ci siano programmi capaci di tradurre la cultura italiana in ambito internazionale». L'opposizione ha parlato di epurazioni a seguito della chiusura di Virus su Rai2 e delle indiscrezioni sul probabile non rinnovo del contratto di Massimo Giannini a Ballaro'.

CI ASPETTAVAMO PIANO NEWS FINALIZZATO A RIDURRE TESTATE - «Noi ci aspettavamo da parte di Rai il completamento di un piano per l'informazione finalizzato a ridurre le testate, a produrre più approfondimenti e reportage e ci aspettavamo anche un ruolo meno timido di Rai nel concorrere alla diminuzione del digital divide nel Paese». Così, davanti alla commissione bicamerale di Vigilanza sui servizi radiotelevisivi, il sottosegretario alle Comunicazioni Antonello Giacomelli ha ricordato le linee guida su Rai approvate dal Cdm l'anno scorso a proposito delle azioni ancora non messe a punto da Viale Mazzini. Giacomelli ha posto l'attenzione anche sulla «necessita' che la Rai si trasformasse in media company, in una realta' capace di produrre per tutte le piattaforme, lineari e non lineari; la necessita' che Rai acquisisse un più significativo profilo internazionale con la creazione di un canale in lingua inglese, ma non solo; e la necessita' che Rai fosse il perno del sistema, in sostanza, un'azienda con un bilancio sociale della creativita' e non una controparte delle tv private». Di recente poi, ha fatto notare Giacomelli, «dai tavoli di consultazione pubblica e' emersa una riflessione che non sconfessa, ma anzi rafforza la necessita' di una dimensione internazionale di Rai, di una dimensione in cui Rai e' compiutamente capace di trasmettere la sua vocazione culturale e di costruire prodotti innovativi. Dai tavoli, inoltre, e' uscito anche confermato il ruolo di Rai sull'alfabetizzazione digitale».

DA VENERDÌ PARTE CAMPAGNA SU CONSULTAZIONE  - «Da venerdì partira' sulla Rai la campagna informativa sulla consultazione pubblica. Partira' anche su altri organi e mezzi. Tutta la campagna verra' accompagnata da una costante informazione». Lo ha detto in commissione di Vigilanza Rai il sottosegretario Antonello Giacomelli, replicando ad un intervento del presidente Roberto Fico, che ha parlato di «una consultazione più formale che sostanziale che andrebbe pubblicizzata meglio». «Puo' darsi che di per sé vi siano limiti nella consultazione, ma il fatto di farla per la prima volta toglie un grandissimo riferimento che e' il precedente, scontiamo questo aspetto», ha sottolineato Giacomelli, aggiungendo che sui media c'e' più attenzione alle dinamiche degli equilibri di potere della Rai che alle tematiche sollevate dalla consultazione stessa. Giacomelli ha spiegato che «entro luglio lo schema della nuova concessione verra' deliberato dal Consiglio dei ministri e trasmesso alla commissione di Vigilanza per il parere. Poi lo schema tornera' al cdm che deliberera' in modo definitivo entro il 31 ottobre. Entro sei mesi dall'affidamento della concessione verra' redatto il nuovo schema del contratto di servizio».

SERVE VERIFICA SU UTILITA' DEI SUOI MUX  - «Siamo intervenuti sull'emittenza privata locale per regolare le frequenze interferenti, perché non potevamo tollerare la situazione nell'interesse di tutti. Ora credo che su questo tema (penso alla banda 700) dobbiamo svolgere una verifica sulla effettiva utilita' dei mux affidati alla Rai. Un utilizzo efficiente e non dispersivo dello spettro e' una questione che non c'e' bisogno venga ribadita da una norma e che va verificata con la cura del buon padre di famiglia. Una verifica sull'utilita' e sul grado di utilizzo dei mux va inserita in questa fase di riflessione». Lo ha detto in audizione in commissione di Vigilanza il sottosegretario alle Comunicazioni Antonello Giacomelli. «La legge riconosce alla tv locali un ruolo di servizio pubblico e una partecipazione alle risorse derivanti dal canone - ha aggiunto -. Noi dobbiamo trovare una declinazione del ruolo della Rai all'interno del sistema. Ci sono spazi di intervento in merito alle risorse, alla raccolta pubblicitaria, alla collaborazione nelle frequenze e alla valorizzazione prodotti di enti e realta' collettive». Giacomelli ha anche fatto riferimento alla presenza di «zone del paese dove c'e' impossibilita' di ricevere il segnale della Rai. Dobbiamo mostrare efficienza - ha aggiunto - nella volonta' di garantire la fruizione del servizio pubblico, anche immaginando connessioni con altre azioni del governo, come il piano sulla banda larga e la presenza sul mercato di una Rai Way tonificata».

 RINNOVO CONCESSIONE NON E' ADEMPIMENTO BUROCRATICO - La consultazione pubblica in corso in vista del rinnovo della concessione di servizio pubblico alla Rai «terminera' a fine giugno. Entro luglio lo schema della nuova concessione verra' deliberato dal Consiglio dei ministri e sara' trasmesso alla Commissione di Vigilanza per il parere. Io penso che la nuova concessione dovra' fornire un mandato chiaro alla Rai. Non lo immagino, quindi, come un adempimento burocratico né come la prosecuzione dell'esistente, ma come una vera novita', anche raccogliendo le spinte innovative che arriveranno dalla consultazione pubblica (on line sul sito www.cambierai.gov.it)». A parlare, davanti alla Commissione parlamentare di Vigilanza Rai, e' il sottosegretario alle Comunicazioni Antonello Giacomelli, che ricorda le prossime scadenze e l'intento cui devono rispondere. La concessione, sottolinea l'esponente di Governo, «riguardera' i prossimi 10 anni. Dopo il parere della Vigilanza, lo schema tornera' in consiglio dei ministri, che deliberera' in modo definitivo entro il 31 ottobre. A quel punto, entro sei mesi, ci sara' il nuovo schema di contratto di servizio e il consueto percorso per la stipula del contratto servizio». 

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