TiMedia, la carta a sorpresa è Europa7 di Francesco Di Stefano
News inserita da: Simone Rossi (Satred)
Fonte: Repubblica / Il Sole 24 Ore
La carta nascosta di Franco Bernabè, presidente esecutivo di Telecom Italia, potrebbe avere il nome di Europa 7 e il volto dell’imprenditore abruzzese Francesco Di Stefano.
Con una mossa tenuta riservata fino all’ultimo momento, sul tavolo del consiglio di amministrazione di domani potrebbe arrivare un’offerta di Di Stefano per rilevare La7, che si andrà ad aggiungere a quelle già annunciate del fondo Clessidra e dell’editore di periodici Urbano Cairo.
Quello presentato a Telecom da Centro Europa 7 sarebbe presentato come un progetto industriale, elencando le sinergie potenziali trai due gruppi. A cominciare dalla possibilità di veicolare i canali del gruppo La 7 non solo sull'attuale standard digitale terrestre ma anche in Alta Definizione (HD), utilizzando il decoder Europa 7 HD. Tale decoder permette di ricevere, tra l'altro, tutti i canali gratuiti del digitale terrestre senza squadrettamenti, grazie a una migliore sensibilità in ricezione e, in più, permette di ricevere nel nuovo standard Dvb-t2, che moltiplica la qualità dell'immagine e dell'audio oltre alla capacità trasmissiva di ogni singolo multiplex.
La tv gratuita del gruppo La 7, insomma, in sinergia con la pay tv di Europa 7, che conta sul canale Serie B Tv, dove vengono trasmesse integralmente tutte le partite del sabato della B. Dal luglio 2015, come deciso dal governo Monti, si potranno vendere solo tv integrati e decoder in standard Dvb-t2. Importanti imprese produttrici, prima Sony e poi Samsung, scelgono di commercializzare solo modelli nel nuovo standard.
Un altro contenuto "forte" che sarebbe contenuto nell'offerta di Centro Europa 7 è la mobilità attraverso il nuovo standard televisivo e il canale 8 della banda VHF: un mercato che partirà quando usciranno sul mercato l'Ipad e il tablets Samsung che avranno integrato un ricevitore Dvb-t2. La qualità, secondo i tecnici, dovrebbe essere molto superiore a quella dell'attuale tv in mobilità. Nel Centro di produzione Voxson, a Roma, poi, potrebbero concentrarsi le produzioni de La 7: negli studi sono stati realizzati alcuni programmi Rai, tra i quali Notti sul ghiaccio, Scommettiamo che, Morandi Show, I raccomandati, Tutto per tutto, Numeri Zero, I Cinquanta della tv.
Ovviamente, se l’esistenza dell’offerta di Europa 7 verrà confermata, toccherà al cda di Telecom valutare la solidità finanziaria di Di Stefano visto che il salto dimensionale per l’acquisto de La7 sarebbe importante. Ma non è escluso che Di Stefano possa nei mesi scorsi aver trovato qualche socio finanziario o industriale disposto asostenere la sua operazione. D’altronde, per assicurarsi i canali tv della Telecom non è necessario un forte esborso in cash, ma la disponibilità ad accollarsi delle perdite ed essere dotati di idee forti per ristrutturare il costoso palinsesto messo in piedi negli ultimi due anni dalla gestione di Gianni Stella.
La mossa a sorpresa di Europa 7 può anche tornare utile a Bernabè per prendere ulteriore tempo in vista della decisione finale, che potrebbe slittare di qualche mese o anche più. Risulta infatti abbastanza evidente l’insoddisfazione del management di Telecom e anche di Ti Media per la scarsa consistenza delle offerte in arrivo da Clessidra e Cairo.
La prima valuta i tre multiplex in carico a Ti Media tra i 150 e i 180 milioni, cui si devono sottrarre i 100 milioni di perdite operative registrate da La7 e Mtv nel corso del 2012. Il fondo di Claudio Sposito sarebbe poi disposto a versare 100 milioni nella società sotto forma di aumento di capitale per il rilancio dell'attività, ma a patto che lastessa Telecom si faccia carico di un centinaio di dipendenti sui 445 esistenti.
Cairo chiede invece una dote di circa 50 milioni per accollarsi La7 senza i debiti, oltre a uno sconto sull’affitto dei multiplex che resterebbero però in capo a Telecom. Insomma pèr la società telefonica il costo aggiuntivo per liberarsi del business televisivo sarebbe comunque pesante e l’eventuale offerta di Di Stefano potrebbe introdurre un nuovo elemento di valutazione.
Articoli tratti da
"La Repubblica" e da "Il Sole 24 Ore"
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