Vi abbiamo riferito già ieri della dura presa di posizione del vicepresidente del Lecce, Mario Moroni, torniamo proprio sull'argomento diritti tv Serie B, con un'intervista rilasciata proprio da Moroni, al quotidiano TuttoSport, in cui il dirigente salentino, conferma le dichiarazioni rilasciate in precedenza.
Più che soddisfatto di come il suo Lecce si sta preparando al campionato di serie B, con il colpo Ariatti a completare il quadro. Ma quando il discorso tocca la questione dei diritti televisivi, i sorrisi vanno a farsi benedire.
E le parole di Mario Moroni, vicepresidente vicario del Lecce, ma anche consigliere federale e di Lega, si fanno dure come un macigno. Tanto più che il futuro non sembra promettere nulla di buono.
Avvocato Moroni, quanta confusione regna nel rapporto tra club di B e televisioni.
«Vero. Ma la nostra posizione è chiara. Come già espresso in consiglio di Lega, noi vogliamo che il prodotto non venga svalutato solo perché non ci sono più società importanti come Juventus, Napoli e Genoa».
Qual è la situazione in questo momento?
«In una prima fase sembrava che Sky avesse espresso un totale disinteresse, al punto che lo stesso presidente Matarrese pareva parecchio sconfortato. Poi abbiamo ridiscusso la questione, anche alla luce della disponibilità che pure Adriano Galliani ha manifestato nella trattativa con Matarrese e il vicepresidente per la B, Giorgio Lugaresi. Si è parlato pure della volontà di avere una maggiore considerazione da parte della Rai, con un eventuale ritocco dei palinsesti. Nell'attuale seconda fase ci siamo arenati, mentre Sky pare intenzionata a dare una mano alla Rai e alle altre emittenti. Ma così il discorso diventa ben poco dignitoso e il prodotto perde ogni validità».
Voi state lottando affinché sul satellite non siano diffuse tutte le partite.
«Certo, in questo modo dirninuirebbero anche i costi di produzione per le tv. Ma se non si riesce ad attrarre l'interesse di Sky, la vedo dura».
Da qui nasce l'ipotesi, da lei manifestata, di tornare a giocare la domenica.
«Ma guardi che i consensi non mancano tra i colleghi della B. Il problema è pressante, visto che per la prima giornata siamo bloccati: giocheremo sabato 25 agosto, in vista di un'assemblea di categoria che ratifichi un accordo, con eventuali anticipi o posticipi. Ma senza contratto, questi ultimi a cosa servono? A nulla. Del resto, non riesco proprio a capire se si tratta di semplici schermaglie o di un reale disinteresse da parte delle tv. Stiamo parlando di una categoria ricca di capoluoghi di regione, che raccolgono milioni di spettatori, per una cifra complessiva di 20-25 milioni di euro per i club di B. L'idea di una colletta tra Sky e le altre, che dia vita a una sorta di spezzatino, con una tale confusione tra partite in chiaro o criptate, è ben poco edificante».
Il progetto in ballo prevede la trasmissione di un anticipo, un posticipo e due gare il sabato pomeriggio.
«Vero. L'ideale sarebbe la cessione dell'intera serie B a Sky. Altrimenti, meglio tornare a giocare la domenica».
Vale la pena rischiare di perdere i proventi dei diritti tv?
«A questo punto, sì. Meglio tentare di recuperare spettatori la domenica piuttosto che restare in questa situazione di confusione».
Articolo tratto da
"Tuttosport"
(10/08/07)