Dalla citt ligure ci provano: 'Porteremo Miss Italia a Sanremo'
News inserita da: Simone Rossi (Satred)
Fonte: La Stampa
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Televisione
Era l'estate del 1982, il Paese ancora euforico per il trionfo spagnolo dei ragazzi di Bearzot andava verso la fine della stagione dell'incubo Br per cedere il passo al decennio dell'edonismo reganiano tra i Duran gli Spandau.
Per la prima ed ultima volta Sanremo incoronava una Miss Italia, l'onore toccava alla diciassettenne Federica Moro, poi starlette Anni 80, sotto gli occhi di Ugo Tognazzi, presidente di giuria.
Quella fu l'unica divagazione geografica del concorso dall'attuale sede di Salsomaggiore Terme, che lo ospita dal 1981 (e ne fu già la casa dal '58 al 71). Da allora la località termale e l'incoronificio di tipiche bellezze italiche sono un binomio inscindibile. Ma non tutti gli augurano lunga vita.
Oggi, 25 anni dopo Miss Federica, l'assessore al Turismo e Manifestazioni di Sanremo Igor Varnero (centrosinistra), ha così deciso di lanciare l'opa sulla manifestazione nata nel 1946 e dal '59 nelle mani di Enzo Mirigliani:
«Siamo interessati ad ospitare di nuovo le finali di Miss Italia - è l'«offerta pubblica d'acquisto» sanremese - e faremo quanto in nostro possesso per ottenerla, perché riteniamo che Sanremo abbia tutte le carte in regola per ospitarla».
Varnero aveva già tastato il terreno lo scorso anno, quando si era candidata anche Jesolo (che poi si accontentò delle premiali nazionali), e ora rilancia:
«Dobbiamo ridiscutere la convenzione tra il nostro Comune e la Rai in scadenza nel 2009 e vogliamo chiedere un altro grande evento da affiancare al Festival: qualcosa di correlato all'Oscar della tv o, appunto, Miss Italia».
E Varnero non si accontenterebbe nemmeno delle prefinali: «No, no. Noi vogliamo la finale. Si svolge nella seconda parte di settembre, un periodo perfetti per una Sanremo in cui c'è ancora turismo. Le prefinali di fine agosto le lasciamo agli altri»
L'assessore, che si ritiene forte del rapporto privilegiato che ha la sua città con la televisione di Stato, dovrà però fare i conti, oltre che con le resistenze degli amministratori di Salsomaggiore, anche con la collega Daniela Cassini, esponente dei Ds locali e assessore alla Cultura: «Non mi piacciono queste manifestazioni tutte giocate sull'esposizione del corpo femminile. Piuttosto si punti ad eventi di maggiore qualità».
Il suo è un esempio di longeva coerenza, la «pasionaria» non è infatti mai stata molto amica del concorso di bellezza.
La sua prima dichiarazione di guerra a Miss Italia va fatta risalire al 1987, quand'era una giovane consigliere d'opposizione nelle fila del Pci.
In quell'occasione contestò la proposta sollevata dalla maggioranza di riportare l'evento a Sanremo. Oggi conferma e rilancia.
Vent'anni fa non se ne fece nulla e questa volta? «Io resto ferma sulle mie posizioni. Certo, sono disposta a discutere con il collega, ma penso che la nostra città non abbia bisogno di Miss Italia per farsi pubblicità- Sanremo è un nome conosciuto in tutto il mondo: a noi Miss Italia non serve».
Per la prima ed ultima volta Sanremo incoronava una Miss Italia, l'onore toccava alla diciassettenne Federica Moro, poi starlette Anni 80, sotto gli occhi di Ugo Tognazzi, presidente di giuria.
Quella fu l'unica divagazione geografica del concorso dall'attuale sede di Salsomaggiore Terme, che lo ospita dal 1981 (e ne fu già la casa dal '58 al 71). Da allora la località termale e l'incoronificio di tipiche bellezze italiche sono un binomio inscindibile. Ma non tutti gli augurano lunga vita.
Oggi, 25 anni dopo Miss Federica, l'assessore al Turismo e Manifestazioni di Sanremo Igor Varnero (centrosinistra), ha così deciso di lanciare l'opa sulla manifestazione nata nel 1946 e dal '59 nelle mani di Enzo Mirigliani:
«Siamo interessati ad ospitare di nuovo le finali di Miss Italia - è l'«offerta pubblica d'acquisto» sanremese - e faremo quanto in nostro possesso per ottenerla, perché riteniamo che Sanremo abbia tutte le carte in regola per ospitarla».
Varnero aveva già tastato il terreno lo scorso anno, quando si era candidata anche Jesolo (che poi si accontentò delle premiali nazionali), e ora rilancia:
«Dobbiamo ridiscutere la convenzione tra il nostro Comune e la Rai in scadenza nel 2009 e vogliamo chiedere un altro grande evento da affiancare al Festival: qualcosa di correlato all'Oscar della tv o, appunto, Miss Italia».
E Varnero non si accontenterebbe nemmeno delle prefinali: «No, no. Noi vogliamo la finale. Si svolge nella seconda parte di settembre, un periodo perfetti per una Sanremo in cui c'è ancora turismo. Le prefinali di fine agosto le lasciamo agli altri»
L'assessore, che si ritiene forte del rapporto privilegiato che ha la sua città con la televisione di Stato, dovrà però fare i conti, oltre che con le resistenze degli amministratori di Salsomaggiore, anche con la collega Daniela Cassini, esponente dei Ds locali e assessore alla Cultura: «Non mi piacciono queste manifestazioni tutte giocate sull'esposizione del corpo femminile. Piuttosto si punti ad eventi di maggiore qualità».
Il suo è un esempio di longeva coerenza, la «pasionaria» non è infatti mai stata molto amica del concorso di bellezza.
La sua prima dichiarazione di guerra a Miss Italia va fatta risalire al 1987, quand'era una giovane consigliere d'opposizione nelle fila del Pci.
In quell'occasione contestò la proposta sollevata dalla maggioranza di riportare l'evento a Sanremo. Oggi conferma e rilancia.
Vent'anni fa non se ne fece nulla e questa volta? «Io resto ferma sulle mie posizioni. Certo, sono disposta a discutere con il collega, ma penso che la nostra città non abbia bisogno di Miss Italia per farsi pubblicità- Sanremo è un nome conosciuto in tutto il mondo: a noi Miss Italia non serve».
Roberto Pavarello
per "La Stampa"
per "La Stampa"
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