Un decennio. Dal 1998 ad oggi, partendo dalla televisione prima degli schermi al plasma o Lcd, dei digitali terrestri o satellitari, della Legge Maccanico o Gasparri e, sopra a tutto, prima della diffusione di internet e l'arrivo di Sky Italia.
Dieci anni d'innovazione tecnologica e di congelamento della tv duopolista. Primi segni della berlusconizzazione della.Rai (Cda con Letizia Moratti Presidente Rai, con la sua teoria del servizio pubblico "complementare" a Mediaset).
La crisi del cinema diventa cronica, e ci sono i primi cenni d'industrializzazione della fiction italiana (Medico in Famiglia, Un posto al sole, Incantesimo). Un mondo altro.
Eppure, andando ad analizzare gli ascolti di questi dieci anni, ecco la sorpresa: a parte la crisi profonda di Rai 2, che perde un terzo dei suoi spettatori, le altre cinque reti sembrano godere di una salute più che discreta. In valori assoluti dal '98 ad oggi Rai 1 ha perso solo mezzo punto di sitare nelle 24 ore. E più o meno si può dire di Rai 3 (-0,1%) e Italia 1 (-0,1%).
Canale 5 addirittura sta facendo più ascolti rispetto a dieci anni fa, con un +0,3%. Rete 4 invece ha perso nemmeno un punto di share (-0,9%).
Caso a parte invece per la grande malata della tv: Rai 2 ha subito un un calo di oltre 5 punti e mezzo, mica poco. In più, è cresciuta anche la platea televisiva di 660 mila spettatori, a sottolineare che il consumo complessivo della tv non è affatto calato, anzi.
Tutto questo vuol dire che l'8% nelle 24 ore raccolto negli ultimi quattro anni da Sky Italia è un autentico travaso di spettatori da.Rai 2? Troppo facile.
La verità è molto più complessa, e ci si può fare un'idea comparando i target del '98 con quelli attuali. E si vedrà che le reti.Rai hanno perso un incredibile numero di spettatori giovani, prima a vantaggio di Mediaset e poi anche a favore di Sky.
Ma gli ascolti di Viale Mazzini non sono crollati, grazie alla crescita del pubblico anziano che ha compensato in parte le perdite giovanili.
Resta comunque il fatto che in questi 10 anni, il gruppo Rai ha perso oltre 1' 11 % nella lascia che va dai 4 ai 44 anni, mentre Mediaset è addirittura cresciuto di mezzo punto nella proprio target pubblicitario (15-64 anni).
Rai 1, la rete senile
La rete di tutti, della famiglia italiana, nazional-popolare per antonomasia è diventata, in questi 10 anni, il più gran canale tematico d'Italia, e forse, d'Europa: ormai dedito soprattutto al pubblico femminile, anzianotto, del centro-sud, di livello socio-economico medio basso. Le cosiddette nonne di Torre del Greco. Una trasformazione radicale: per esempio, dal '98 ad'oggj, Rai 1 ha perso un bambino su due, passando nella lascia d'età dai 4 ai 7 anni, dal 23,3% di dieci anni la all'attuale 11,5%.
E anche le altre lasce giovanili sono in calo vistoso: -7,3% dagli 8 ai 14 anni, -5,3% dai 25 ai 44 anni. Il tutto però è stato compensato dalla crescita impressionante del pubblico femminile (+1%), anziano (+4,7% dai 65 anni in su) del sud Italia con licenza elementare (+4,8%). Ormai uno spettatore anziano su tre è affezionato alla rete ammiraglia .Rai (31,3% dai 65 anni in su), e una donna su quattro (24,1%).
Rai 2, via uno su tre
E' la rete messa peggio in assoluto. In dieci anni ha perso un terzo degli spettatori, passando dall'essere la terza rete nazionale, con il 16 % di sitare nelle 24 ore, all'attuale 10%.
Il calo è di un tale rilievo che sono tutte le fasce d'età a perdere spettatori, ma è soprattutto nel pubblico anziano (-8,3%) e maturo (-5,3% dai 35 ai 64 anni) la crisi più netta. Anche se anche tra i giovani si sfiora il -5%.
Ed è una crisi distribuita in tutto il territorio: dal nord al sud con all'incirca le stesse percentuali. Sono quindi fallite tutte e due le missioni di rete: il primo era quello di trasformarlo nel canale più giovanile della Rai, e poi il secondo, nell'era leghista, è tutt'ora quello di salvare il nord dalla deriva sudista di Rai 1. Sta di latto che .Rai 2 è ancora più vista al centro che al nord Italia.
Anche Rai 3 invecchia
Anche il terzo canale, in questi dieci anni, ha visto invecchiare il suo pubblico di riferimento: un punto e mezzo in meno sulla fascia pubblicitaria 25-54 anni, ed una crescita di un punto di share tra gli anziani. La rete più intellettuale ha subito, sorprendentemente, un calo di laureati (-1,1%).
Sorpresa: Canale 5 cresce
Ed ecco un'altra sorpresa: in confronto al lontano 1998, Canale 5 aumenta gli spettatori (0,3%). E lo la proprio sul proprio target di riferimento, con una crescita di oltre un punto sui 15-64 anni. In questi dieci anni la rete ammiraglia di Mediaset si è "meridionalizzata":+2,6% al sud, e-1,8% al nord.
Più giovani su Italia 1
Anche Italia 1 ripete la stessa media di share dell'98:11,3 % lu allora, 11,2% è adesso. E, ancora più clamoroso, è aumentato nel pubblico giovanile, vero target del canale: +2,1% dagli 8 ai 14 anni, +3% dai 15 ai 24 anni. Rete 4 più anziana La quarta rete invece ha perso quasi un punto di share, subendo un -6,4% tra i più piccini, e un -3% tra gli 8 ed i 24 enni. E'inve-ce aumentato il pubblico anziano di quasi un punto
Remo De Vincenzo
per "Il Riformista"
Edizione del 23/07/07