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Diritti Tv Serie A 2018 - 2021, Lega chiude a MediaPro, la partita è riaperta

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Fonte: Ansa

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Diritti Tv Serie A 2018 - 2021, Lega chiude a MediaPro, la partita è riapertaLa Lega Serie A chiude la porta a Mediapro. Dopo settimane di spaccature, i club all'unanimita' hanno deciso di riprendersi i diritti tv del campionato e ora li rimetteranno sul mercato con trattative private. La terza delibera, dopo quelle a vuoto nella scorsa settimana, ha sbloccato lo stallo, subito dopo il rinnovo delle cariche vacanti: la governance è completata, il n.1 del Coni, Giovanni Malagò, chiude i tre mesi di commissariamento e proclama: «Missione compiuta». Il destino del calcio in tv non sara' però chiaro prima della meta' di giugno, quando Lega e Infront contano di completare l'iter, in cui verranno offerti pacchetti per prodotto e per piattaforma, in modo da attirare più broadcaster possibili. È da capire se i ricavi resteranno attorno al miliardo di euro inizialmente promesso dall'inadempiente Mediapro (che formalmente ha sette giorni per rimettersi in regola con la fideiussione da 1,2 miliardi di euro) e se Sky (con la sua «importante offerta») sara' o meno l'unico broadcaster interessato. Si parla anche di Perform e Tim, Mediaset è defilata, e al momento non si può escludere che rientrino dalla finestra gli spagnoli, che a marzo hanno gia' versato 64 milioni di euro. Questo epilogo scongiurerebbe strascichi legali. Prima, però, servirebbe la risoluzione del contratto, a cui le parti probabilmente lavoreranno nei prossimi sette giorni.

Il puzzle si è completato in coda a un'assemblea filata senza colpi di scena, capace di sistemare anche le caselle relative alla governance. Dopo la nomina settimana scorsa di Brunelli ad pro tempore e Casasco consigliere indipendente, in consiglio federale (dove siedera' anche il presidente di Lega Miccichè) sono stati eletti Marotta (14 voti su 20), ad della Juve che assieme alla Roma ha spinto per chiudere con Mediapro, e Lotito (13), il presidente della Lazio, finora sulle barricate sul fronte opposto. In consiglio di Lega sono entrati invece Inter (l'ad Antonello, 16 voti), Atalanta (l'ad Percassi, 14 voti), Milan (l'ad Fassone, 11 voti) e Udinese (il vice presidente Campoccia, 11 voti), due squadre del fronte contro Mediapro e due di quello opposto. Poi sui diritti tv è passata la linea di Miccichè e Malagò. I 17 club (i retrocessi non hanno competenza in materia) hanno votato tutti 'sì' alla delibera, con Baldissoni che prospettava cause per danni da parte della Roma (non solo a Mediapro ma anche a chi avrebbe impedito alla Lega di poter di nuovo disporre dei diritti), e il vice commissario Nicoletti a sottolineare le incertezze legate alle garanzie proposte dagli spagnoli. Come previsto, sul piatto hanno messo il patrimonio della controllata Imagina e 186 milioni a garanzia su un conto del Banco Santander, ma ponendo di fatto la condizione di realizzare il canale.

Una soluzione «che non deve esserci preclusa», si leggeva nella lettera siglata da Jaume Roures, e che «è diventata oggi un'alternativa necessaria a commercializzare in modo efficace e proficuo i diritti tv, oltre a consentire di evitare ulteriori attacchi di Sky», che il 9 maggio ha ottenuto dal Tribunale di Milano la bocciatura del bando. In un dossier inviato il 18 aprile a Miccichè, Mediapro ha indicato i vari vantaggi del canale, economici, commerciali, nonché la possibilita' di conoscere effettivamente il reale valore del calcio in tv. Il progetto può tornare in voga nei prossimi anni.

Deliberata la risoluzione del contratto con Mediapro, che sarà efficace in sette giorni, la Lega Serie A «aprirà immediatamente un percorso di trattative private con tutti i broadcaster interessati». Lo ha annunciato il presidente della Lega, Gaetano Miccichè, spiegando che «si conta nel più breve tempo possibile di ricevere offerte interessanti che possano soddisfare le esigenze delle aziende». «La nuova procedura è sempre prevista dalla Legge Melandri - ha aggiunto il vice commissario, Paolo Nicoletti -. Decorsi tre bandi senza la cessione definitiva dei diritti, in casi di urgenza è previsto di andare a trattativa privata diretta, nel rispetto dei soliti criteri di non discriminazione e trasparenze, e delle linee guida dell'Antitrust». Può tornare in gioco Mediapro? «La Lega ha collaborato molto con Mediapro: oggi ha deciso che era trascorso troppo tempo e le loro proposte erano insufficienti. Se faranno altre proposte saranno prese in considerazione. Dato il valore sociale del calcio, abbiamo fatto scelte anche nell'interesse del consumatore ultimo», ha risposto Nicoletti, senza esprimersi sul destino dei 64 milioni di euro già versati dagli spagnoli come acconto.

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