Un consigliere della Regione Piemonte ha inviato a Cuneocronaca la lettera, di seguito riportata, con la quale illustra il suo punto di vista, raffrontando la tecnologia del satellite e del sistema Wi-Fi, per l’ utilizzo di internet.
Egregio Direttore, Le scrivo con l’ intenzione di tornare su un argomento che mi sta molto a cuore, ovvero l’accordo stipulato dalla Regione Piemonte con la Società Eutelsat per consentire l’accesso ad internet mediante sistema satellitare a tutte quelle aree non coperte dalla banda larga. Nella seduta del Consiglio regionale di martedì 13 gennaio, l’ Assessore alla Ricerca e all’ Innovazione Andrea Bairati è intervenuto per rispondere all’interrogazione con cui nei mesi scorsi ho chiesto all’Amministrazione regionale spiegazioni circa una scelta che, dati alla mano, si è dimostrata tecnicamente superata. La replica dell’Assessore si è rivelata assolutamente poco convincente, sotto tutti i punti di vista.
Innanzitutto l’aspetto economico della questione: è vero che il protocollo di intesa stipulato con Eutelsat non prevede alcun onere a carico della Regione, ma è altrettanto vero – e lo stesso Assessore lo ha sostenuto in aula – che, soprattutto nelle aree montane, l’Amministrazione piemontese elargirà dei contributi a quei cittadini che intendano acquistare l’antenna satellitare necessaria per accedere al sistema. E questo non si traduce forse in un aiuto economico ad un singolo operatore ?
Ancor più ingiustificato se si tiene conto che, mentre il sistema Wi-Fi prevede l’installazione di una sola antenna per servire decine se non centinaia di utenti (i quali, laddove non dotati di computer dell’ultima generazione che li annoverano come componenti integrati, dovranno semplicemente acquistare un piccolo ed economico trasmettitore wireless), la tecnologia satellitare richiede invece l’installazione di una parabola per ciascun utente.
In secondo luogo una puntualizzazione circa i tempi e le caratteristiche tecniche del servizio. Attualmente l’ Eutelsat si serve di satelliti già in orbita che garantiscono una velocità esigua (velocità di navigazione dati Eutelsat) sempre che le condizioni meteo siano ottimali.
Il Wi-Fi, invece, può raggiungere una velocità maggiore (fino a 8000Kbit/sec), tanto in downlink che in uplink; inoltre il tempo latenza del satellite è alto (cioè l’intervallo impiegato per la completa elaborazione di una operazione esterna). Questi dati sono assai diversi, visto che in un caso si trasmette ad un satellite distante migliaia di chilometri, mentre nell’altro l’hot spot (il sistema trasmittente) è collocato a poche centinaia di metri.
Solo nel 2010 è previsto il lancio di un nuovo satellite KA-SAT che dovrebbe incrementare la velocità di trasmissione.
Il sistema satellitare, tra l’altro, ha una “quantità” ridotta di utilizzo, fino a 12 gigabyte al mese, laddove il Wi-Fi non prevede limiti.
Il servizio satellitare si rivela quindi tecnologicamente inferiore ed economicamente oneroso, e non è un caso che in Spagna questo strumento serva solamente sei mila utenti su tutto il territorio nazionale.
Non posso che concludere citando le parole del nuovo presidente degli Stati Uniti Barack Obama, secondo cui il Wi-Fi è l’unico sistema trasparente e democratico, perché consente a tutti un accesso diretto e immediato ad internet.
Franco Guida
Consigliere Regionale Piemonte