Un gruppo di professionisti dell’arte di arrangiarsi,  “culturalmente rassegnati al bruttoâ€, che conosciamo attraverso lo sguardo di Alessandro, un giovane stagista di regia alla sua prima esperienza sul set.
Un microcosmo per certi versi unico e surreale, con le sue gerarchie, le ambizioni frustrate, le ansie di carriera e da prestazione dei personaggi che lo popolano, ma per altri, tipico e comune a molti ambienti di lavoro.
Il regista René (FRANCESCO PANNOFINO), uno che non ambisce a essere considerato un grande artista, ma che“che porta a casa le sceneâ€, bravissimo soprattutto a barcamenarsi tra budget ridotti, tempi risicati e problemi derivanti dai rapporti umani sul set; Corinna (CAROLINA CRESCENTINI), la protagonista della fiction, un’attricetta raccomandata che gode di imperscrutabili protezioni nelle alte sfere e che persegue ottusamente il suo obiettivo di diventare una star della tv.
Stanis (PIETRO SERMONTI), un divo venerato da orde di ragazzine, con il suo volto pulito tipico da fiction italiana; il capo elettricista Biascica (PAOLO CALABRESI), tipico rappresentante delle maestranze ipersindacalizzate, dotato di uno sferzante sarcasmo becero e romanesco; il direttore della fotografia Duccio (NINNI BRUSCHETTA), un bravissimo professionista che si è arreso al sistema e al fatto che  la Rete gli chiede di fare il suo lavoro al suo peggio.
Lorenzo (CARLO DE RUGGIERI), stagista di fotografia, la vittima ideale di scherzi e del nonnismo del gruppo; Alfredo (LUCA AMOROSINO), l’aiuto regia, Itala (ROBERTA FIORENTINI) segretaria di edizione, Sergio (ALBERTO DI STASIO) il direttore di produzione, Gloria (ILARIA STIVALI) la truccatrice e infine Lopez (ANTONIO CATANIA), il Delegato di Produzione de Gli occhi del cuore, disposto a tutto per compiacere i suoi capi della Rete.
Pronto a ordinare la chiusura anticipata della fiction, girando la temuta sequenza dell’attentato nel quale tutti i protagonisti muoiono, se gli ascolti non saranno all’altezza delle aspettative.
LA SINOSSI DELL'ULTIMO EPISODIO:
Sergio chiede al Renè di girare l'ultima puntata de Gli Occhi del Cuore, in tre giorni anziché in una settimana, ma a parità di compenso. Durante le riprese della scena dell'attentato, Corinna si accorge che Stanis si dilegua e intuisce che il suo personaggio si salverà . In preda ad un attacco isterico impone alla produzione di lasciare anche la sua morte in sospeso e di cucirle addosso un finale eroico.
La scena viene cambiata in corsa, Corinna porterà in salvo un bambolotto di plastica, Renè disgustato, per questa scena, lascia la sedia del regista ad Alessandro, lo stagista. Durante le riprese vengono resi pubblici i risultati degli ascolti del giorno precedente: le preghiere di Lopez saranno esaudite? Gli occhi del Cuore si salverà o verrà cancellato per sempre?
La sigla di Boris è stata scritta da ELIO E LE STORIE TESE. Un connubio tra la comicità un po’ surreale della serie e la band italiana che da anni è portabandiera di una raffinata avanguardia artistica, in grado di coniugare testi demenziali, paradossali, satirici – e talvolta semplicemente nonsense – con le più raffinate citazioni musicali ed una grande tecnica interpretativa.
Gli ELIO E LE STORIE TESE hanno adattato un brano dell’album di prossima uscita (autunno 2007), sostituendo il testo originale con uno scritto ad hoc e ispirato alla trama di Gli Occhi del Cuore, la fiction a cui lavora la troupe protagonista di BORIS.
In perfetto stile Elio e le Storie Tese, la melodia richiama ironicamente le sigle di alcune soap.
Nel testo sono stati introdotti anche i tormentoni più significativi che contraddistinguono i singoli protagonisti di Boris, mentre le immagini della sigla di testa offrono una divertente carrellata dei personaggi principali, improvvisati cantanti in playback.