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Un anno dopo: Fabio Caressa 'In tribuna ad urlare'

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Fonte: Datasport.it

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Sky Italia
  domenica, 08 luglio 2007

Fabio Caressa e` stato la voce ‘azzurra’ ai Mondiali di Germania per Sky.

Affiancato da un ex campione del Mondo del 1982 in Spagna, Beppe Bergomi, nel corso delle telecronache il telecronista romano e` ricorso a una serie di espressioni (il nome di ‘Cannavaro’ pronunciato in un modo soltanto suo per enfatizzare le gesta del capitano azzurro) e di frasi (‘Andiamo a Berlino’, successivamente diventato il titolo di un suo libro), che hanno accompagnato il tifoso per tutta la durata della manifestazione.

 “E’ finita! E’ finita! Chiudete le valigie, amici! Si va a Berlino, Beppe! Si va a Berlino, Beppe!... Andiamo a Berlino, Beppe!” disse rivolgendosi a Bergomi durante la telecronaca di Italia-Germania.

Con Datasport Caressa ha ripercorso quell’avventura in occasione del primo anniversario [leggi lo speciale a cura di Digital-Sat] della conquista del quarto titolo di campioni del mondo.

Fabio CaressaQual e` il primo ricordo del Mondiale?
Sicuramente il gol di Grosso ai supplementari nella semifinale contro la Germania e l’urlo di Beppe “Andiamo a Berlino!”: e` stato incredibile perche` eravamo in piedi in tribuna stampa a gridare. Cosa assolutamente inconsueta per una telecronaca.

Alla vigilia pensava fosse possibile un’impresa del genere?
Devo dire di si`. Quando telefonai a Beppe per comunicargli che Sky si era assicurata i diritti delle partite dei Mondiali in Germania gli dissi anche che li avremmo vinti. Era una sensazione ed ero fiducioso che Marcello Lippi si sarebbe confermato un allenatore vincente’.

Chi e` stato l’uomo decisivo per gli azzurri?
Senza dubbio Materazzi. Partito come non titolare, quando e` entrato in campo ha segnato subito ed e` stato decisivo.

Ripercorriamo le partite degli azzurri…
’All’esordio contro il Ghana l’Italia ha offerto una delle migliori prestazioni. Nella seconda uscita contro gli Stati Uniti, invece, e` successo tutto il contrario ed e` tornata la sensazione che la squadra potesse accusare cali di tensione e potesse avere paura. Contro la Repubblica Ceca i primi venti minuti sono stati difficili poi c’e` stata la liberazione con il gol di Materazzi. Negli ottavi di finale contro l’Australia la squadra era bloccata poi alla fine e` arrivato il rigore di Totti e la sensazione che le cose cominciassero a girare bene e dalla nostra parte. Il quarto di finale contro l’Ucraina e` stata per gli azzurri la partita piu` facile del Mondiale. In semifinale contro la Germania abbiamo assistito a qualcosa di miracoloso, mentre in finale contro la Francia e` emerso prepotentemente il senso del gruppo’.

Come si commenta una partita come quella contro la Francia?
Bisogna innanzitutto cercare di fare meno errori possibili. E’ importante poi pensare e trovare dei punti fermi per la tua telecronaca, perche` se la tua squadra vince non devi lasciarti trasportare completamente dall’emozione’.

Domanda scontata: la frase pronunciata subito dopo il trionfo
’Siamo Campioni del Mondo per quattro volte, abbracciamoci forte e vogliamoci bene’.

Il ricordo piu` bello del Mondiale?
Dopo Italia-Germania: eravamo tutti sul prato dello stadio con l’inno a tutto volume e tedeschi che portavano le birre...’

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