«Dow Jones è fortemente complementare con News Corp», spiega il magnate australiano, secondo cui le strade da esplorare per dar vita a sinergie e risparmi nel settore televisivo e della carta stampata sono molte. «Puntiamo a creare il primo operatore al mondo dell’informazione finanziaria, attraverso una serie di investimenti in Europa e in Asia, e un rafforzamento della copertura dei settori non economici», per garantire un approccio più generalista che permetta al «Wall Street Journal di competere con il New York Times e altri giornali nazionali».
I timori di tagli sul personale e cambiamenti spregiudicati nati all’indomani dell’accordo con l’editore newyorkese sembrano per ora rientrati: «nei piani dell’azienda non ci sono licenziamenti», rende noto News Corp, nè progetti di cambiare i nomi dei marchi acquisiti, che godono di una propria vita autonoma e di un proprio prestigio. «Dow Jones e Wsj sono tra i più potenti brand a livello mondiale nel settore dell’informazione finanziaria», racconta il magnate australiano, che tuttavia sembra orientato a vendere alcuni giornali minori dell’ombrello Dj per concentrare gli sforzi sulle attività strategiche.
La raccolta pubblicitaria è «un altro aspetto su cui lavorare», afferma, specie per un giornale come il Wall Street Journal piuttosto indietro rispetto ai rivali nazionali, e a questo scopo appare funzionale la revisione verso l’approccio più generale. Murdoch è comunque ottimista non solo perché forte del successo conseguito con Dow Jones ma anche per i numeri che ancora una volta appaiono dargli ragione. Nel quarto trimestre fiscale gli utili per azione sono stati di 28 centesimi su ricavi pari a 7,37 miliardi di dollari, a fronte dei 23 centesimi dell’anno scorso, su ricavi di 6,78 miliardi, e dei 27 cents previsti dagli analisti. Il rallentamento della divisione cinematografica è stato compensato dalla crescita delle attività «cable network» e satellitari.
E’ il caso di Sky Italia, che con un balzo degli utili operativi dell’85% nel trimestre, e 368.000 nuovi abbonati negli ultimi dodici mesi per complessivi 4,2 milioni, è uno dei motori trainanti dell’intero gruppo. «Risultati più che soddisfacenti», dice Murdoch ma non sufficienti da soli per dare vita al progetto di quotazione in borsa della società, in discussione da anni e «forse mai realizzabile - prosegue - a causa di motivi politici». Sullo sviluppo delle attività web «ci sono ancora molte possibilità aperte», dice il numero uno di News Corp, grazie alle grandi potenzialità di Internet, come dimostrato da My Space.
Discorso più complicato per il nuovo canale televisivo di informazione finanziaria Fox Business Network, il cui lancio è previsto per il 15 ottobre, e per il quale l’accordo con scadenza 2012 per la fornitura di contenuti tra il Wall Street Journal e la Cnbc, il network finanziario rivale della Nbc, rappresenta «un ostacolo».
per "La Stampa"