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âConversazione tra Riccardo Freda e Giuseppe Tornatoreâ, dopo la proiezione alla Festa del Cinema di Roma di sabato 20 ottobre, sarà trasmessa su SKY Cinema Classics venerdì 26 ottobre alle ore 22,30 e a seguire due film diretti da Freda: Estratto dagli archivi segreti della polizia di una capitale europea alle ore 23,25 e Lâiguana dalla lingua di fuoco alle ore 00,55.
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Due generazioni di registi a confronto in un bar di Parigi, con il maestro Freda, uomo dal carattere difficile scomparso a 90 anni nel 1999, che racconta al giovane Tornatore la sua lunga esperienza di regista, âanche se la mia vera professione era quella di scultore â precisa- In âMaciste alla corte del Gran Kahnâ ogni pezzo di statua è opera miaâ. âDevo ammettere che mi piaceva il cinematografo anche perché guadagnavo un sacco di soldi â commenta onestamente â Ero il regista più pagato dâItalia. Oggi che non faccio più film â prosegue - non mi manca niente, anche perché gli attori li detestavo e il cinema è un mondo deteriore, curioso con una rivalità esasperataâ.
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Freda, autore di 37 film (âero molto veloce a girare perché non guardavo il copione. I film dellâorrore li ho fatti al massimo in 2 settimaneâ) ha attraversato diversi generi: dalla trasposizione di classici letterari sul grande schermo (da un racconto di Puskin nasce Aquila nera -1946- e da Victor Hugo I miserabili - 1948), al peplum (Teodora â L'Imperatrice di Bisanzio, 1954), al poliziesco (Trappola per l'assassino, 1966), arrivando ai film di Maciste (Maciste alla corte del Gran Khan, 1961, e Maciste all'Inferno, 1962).
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Ma Riccardo Freda è considerato il padre del cinema horror in Italia: âStavo sempre nellâufficio di Donati e Carpentieri â spiega a Tornatore - con cui avevo fatto molti film. Un giorno chiacchierando proposi loro di fare un film dellâorrore, avrei portato il giorno dopo un soggetto scritto e inoltre avevamo già lâattrice (Gianna Maria Canale) e i teatri di posa. Allora chiamammo Lombardi, che ebbe un barlume di chiaroveggenza e così nacque âI Vampiriâ, il primo horror italiano che fu macellato dalla censuraâ.